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Volume 2 (61 Mb) - Comune di Uggiate-Trevano

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I LUOGHI DI CULTO 973<br />

Mentre nelle prime visite si osserva la mancanza assoluta <strong>di</strong> campanile<br />

e campane, nel 1713 l’arciprete del Duomo Gian Battista Stampa, convisitatore<br />

<strong>di</strong> mons. Olgiati, annota l’apposizione <strong>di</strong> una campanella fissata<br />

su pilastrini sul tetto del palazzo, sopra la facciata che guarda verso il<br />

giar<strong>di</strong>no, con la corda che scende all’esterno nelle vicinanze della porta:<br />

particolare, che conferma come questa cappella sia da localizzare nella<br />

saletta posta nell’ala porticata settentrionale.<br />

La prova che il campaniletto fosse <strong>di</strong> recente costruzione, successiva<br />

al primo trasferimento della cappella stessa, sembra venire da uno dei <strong>di</strong>pinti<br />

della sala: sul palazzo <strong>di</strong> Romazzana ivi rappresentato con il giar<strong>di</strong>no<br />

com’era al tempo, in cui era stata eseguita la decorazione pittorica,<br />

non pare che si <strong>di</strong>stingua alcun campaniletto.<br />

Quanto alle pratiche <strong>di</strong> culto, le visite pastorali annotano per lo più<br />

celebrazioni occasionali <strong>di</strong> devozione da parte dei padroni, quando uscivano<br />

in villeggiatura. Ma nel 1736 si parla <strong>di</strong> celebrazioni frequenti, e nei<br />

giorni festivi anche <strong>di</strong> più <strong>di</strong> una messa, con concorso <strong>di</strong> popolo per sod<strong>di</strong>sfare<br />

il precetto. E se nel citato testamento <strong>di</strong> Gerolamo Natta le messe<br />

sussi<strong>di</strong>ate annualmente erano ben 240, praticamente se ne dovevano celebrare<br />

4-5 alla settimana.<br />

Pertanto l’assegnazione della cappellanìa <strong>di</strong> Romazzana, <strong>di</strong> patronato<br />

Natta, fu utilizzata come titolo per l’ammissione agli or<strong>di</strong>ni da parte <strong>di</strong><br />

chierici. Si ha documentazione <strong>di</strong> qualcuno dei cappellani titolari: nel<br />

1631, prima ancora dell’istituzione della cappellanìa, si è visto che vi andava<br />

a celebrare il canonico Andrea Erba; 49 nel 1715 Paolo Antonio Testi,<br />

nativo della Valle Intelvi, chiese la cappellania <strong>di</strong> Romazzana per essere<br />

promosso sud<strong>di</strong>acono, e fu poi parroco <strong>di</strong> Parè e <strong>di</strong> Cagno; 50 nel<br />

1736 è citato come titolare Antonio Brambilla, comasco; 51 nel 1786, come<br />

si è visto, il canturino Giovanni Mazza, in successione a Carlo Casati<br />

nominato vicario <strong>di</strong> Lezzeno.<br />

La cappella <strong>di</strong> Romazzana è citata ancora negli atti <strong>di</strong> visita <strong>di</strong> mons.<br />

Mugiasca del 1768 e del 1786. Poi se ne perdono le tracce, così che non<br />

si può per ora <strong>di</strong>re esattamente quando sia stata <strong>di</strong>smessa. Probabilmente<br />

l’adempimento del legato venne meno con l’uscita dei Natta, quando nel<br />

secondo Ottocento vendettero i beni <strong>di</strong> Romazzana a quell’Antonio Nessi,<br />

predecessore degli Ambrosoli, che avrebbe impiantato in quel <strong>di</strong> Ronago<br />

la «Masseria del Sole» al Roncaccio per produrre vino e costruì lo<br />

Stallone con allevamento <strong>di</strong> mucche e produzione <strong>di</strong> latticini.

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