Volume 2 (61 Mb) - Comune di Uggiate-Trevano

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850 UGGIATE TREVANO UNA COMUNITÀ E LA SUA PIEVE A quel tempo i canonici (di cui i più anziani si sono già citati) erano i seguenti: Gian Pietro Erba, 67 anni, canonico decano; Gian Battista Clerici, 57 anni; Gian Pietro Poncino, 43 anni; Bernardo Chiesa, 38 anni; Nicolò Francesco Clerici, 40 anni; Francesco Maria Clerici, 32 anni; Francesco Maghetti (Maghitto), residente da circa 3 anni, poteva avere 25 anni circa. 114 Successore del prevosto Rusca fu don Gian Battista Caramazza, originario di Torno, che ricevette le due visite pastorali effettuate da mons. Ambrogio Torriani nel 1671 e nel 1676. Gli atti del 1671 informano sul modo con cui si accoglieva il vescovo, che il pomeriggio di lunedì 4 maggio arrivava da Rancate, dove aveva concluso la visita della pieve di Riva San Vitale. Vestito pontificalmente, mons Torriani fu accolto all’ingresso dell’abitato, vale a dire nella zona dell’attuale Monumento ai Caduti, ed accompagnato in processione verso la chiesa, dove dopo una sosta di preghiera benedisse il popolo, ricevette per il bacio della mano il prevosto, i canonici e tutto il clero della pieve presente; poi, seduto in trono, ascoltò il discorso di omaggio rivoltogli dal canonico Alessandro Odescalchi. Quindi impartì l’assoluzione dei defunti e diede inizio alla visita. Si citano, come d’uso in tutte le visite, le modalità con cui si celebrava il culto eucaristico: tra l’altro, si faceva la benedizione col Santissimo Sacramento tutte le domeniche dopo i vespri, alla terza domenica del mese si faceva la processione sul sagrato girando intorno al campanile (che era davanti alla facciata e staccato dalla chiesa). In occasione del Corpus Domini si faceva la processione in paese, con partecipazione di tutti i parroci della pieve, eccetto quello di Olgiate, che era autorizzate a farla in proprio, con la partecipazione di due sacerdoti fuori diocesi; ma i canonici lamentavano che di fatto egli chiamasse due sacerdoti della pieve (probabilmente quelli di Solbiate e Gironico). Per la prima volta compare negli atti di visita la chiesa di San Giuseppe di Somazzo. Anzi, a Somazzo era arrivato il primo eremita: Andrea Bernasconi di Drezzo. Il vescovo, per la verità, non ne fu entusiasta ed ordinò che entro 15 giorni egli dovesse presentare un attestato sulla sua condotta, sulla confessione e comunione, inoltre «con quale licenza porta quell’abito d’agostiniano scalzo con le zoccole, chi gliel’ha vestito, sotto pena dello sfratto da quel romitorio, di sei mesi di carcere e dell’interdetto».
UGGIATE CENTRO RELIGIOSO DELL’ANTICA PIEVE 851 I vescovi di Como, che furono in visita pastorale nella pieve di Uggiate nei secoli XVI e XVII: Gianantonio Volpi (1559-1588), Feliciano Ninguarda (1588-1595), Filippo Archinti (1595-1621), Lazzaro Carafino (1626-1665), Ambrogio Torriani (1666-1679), Carlo Ciceri (1680-1694), che celebrò messa a Somazzo. (Da RAC, 125-126, 1941). E così si ha notizia della divisa scelta dal romito, il quale presentò al vescovo la seguente istanza: «Reverendo Signore, Andrea Bernascone chierico di Drezzo, che per privatione di patrimonio non ha potuto arrivar alla dignità sacerdotale e per esser di casa povera, e per altri mezzi havendo mosso omnem lapidem ( = tutte le pedine) per sortir il suo intento, ma il tutto senza effetto, doppo mattura consideratione da padri spirituali, e da persone di consumato ingegno, et esperienza per servir a Dio con fervor di spirito, come già a quello del tutto si è dedicato, non hanno consultato meglior modo quanto che stando in habito clericale riformato ritirarsi a menar vita solitaria, mentre che a questa per molti anni si sente d’interna e continua ispiratione stimolato. Si trova nel ter-
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