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Volume 2 (61 Mb) - Comune di Uggiate-Trevano

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UGGIATE TREVANO UNA COMUNITÀ E LA SUA PIEVE<br />

nedetta con la famosa chiave, purtroppo morì poi all’ospedale per aver<br />

contratto la rabbia. Ne seguì un intervento del Commissario Distrettuale<br />

per far cessare quella che, ai primor<strong>di</strong> dell’età positivistica, appariva una<br />

superstizione, con conseguente polemica del prevosto Luigi Mojana, che<br />

cercò <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendere il <strong>di</strong>ritto delle persone <strong>di</strong> rivolgersi con fede ai santi<br />

nei loro bisogni; comunque da allora la famosa chiave <strong>di</strong> san Pietro non<br />

fu più usata come strumento taumaturgico. 97<br />

Tornando agli atti della visita Archinti si ritrovano altre notizie sulle<br />

tra<strong>di</strong>zioni uggiatesi. Ecco la «Nota delli voti della terra de Uggià».<br />

«Un voto d’andare a Santa Maria del Monte la prima domenica de<br />

maggio uno per casa, tal voto hanno anchora quelli da Gagino et Treveno<br />

in tal giorno, qual voto si osserva. Il Lunedì santo tutta la terra de<br />

Uggià è tenuta far festa per voto, nel qual giorno li homini sono soliti<br />

confessarsi per maggior commo<strong>di</strong>tà loro.<br />

Durando le processioni delle littanie tutti sono tenuti far festa.<br />

Il giorno <strong>di</strong> san Rocco si fa festa per voto.<br />

Il giorno duodecimo d’aprile sono tenuti far festa tutti quelli <strong>di</strong> Uggià.<br />

Li giorni delli tre Maggi che si celebrano a 3 4 et 5 genaro tutti generalmente<br />

sono tenuti far festa, et far cantar una messa.<br />

Hanno anchora alcuni voti particolari come <strong>di</strong> san Fermo et far festa<br />

la vigilia della Madonna <strong>di</strong> marzo, d’agosto et settembre doppo Nona»,<br />

ossia dalle tre pomeri<strong>di</strong>ane.<br />

Tutti i paesi della pieve avevano tra<strong>di</strong>zioni similari. Meta comune era<br />

la Madonna del Monte <strong>di</strong> Varese, forse a ricordo dell’antica prima chiesa<br />

battesimale, come si è già detto. Invece in occasione delle processioni rogazionali<br />

ogni comunità aveva le sue mete particolari. Ad esempio a quel<br />

tempo da Cagno si andava a Sant’Elia sul monte <strong>di</strong> Viggiù e a Santa Caterina<br />

del Sasso. Da Rodero si andava pure a Sant’Elia e al monte <strong>di</strong> San<br />

Salvatore sopra Lugano il giorno dell’Ascensione. Da Gironico pure si<br />

andava a Viggiù e alla Madonna <strong>di</strong> Morbio; da Drezzo si andava a Santo<br />

Stefano <strong>di</strong> Pedrinate, a San Vittore <strong>di</strong> Ronago e a San Pietro <strong>di</strong> <strong>Uggiate</strong>.<br />

È opportuno osservare già qui, per quanto si <strong>di</strong>rà altrove, che da nessun<br />

paese si usava a quel tempo andare a Somazzo, perché la chiesa <strong>di</strong><br />

San Giuseppe non era sorta; né si cita affatto per ora la devozione ai<br />

morti <strong>di</strong> lassù.<br />

Da Gaggino e da <strong>Trevano</strong>, come rilevava il prevosto Fontana, si andava<br />

a Monza sulla tomba <strong>di</strong> San Gerardo, per evidente espansione verso

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