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Volume 2 (61 Mb) - Comune di Uggiate-Trevano

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UGGIATE CENTRO RELIGIOSO DELL’ANTICA PIEVE 877<br />

Costretto dal Vescovo a rinunciare alla parrocchia per non so quali<br />

imputazioni, nel 1 Marzo 1923 il mio antecessore Cav. D. Pietro Rumi<br />

partiva silenzioso ed inosservato da <strong>Uggiate</strong>. Rifiutato <strong>di</strong> portarsi Canonico<br />

a Mazzo in Valtellina, fu mandato Vicario a Lenno. Successe in paese<br />

quel che successe, un vero pandemonio: fascisti, signori e molte donne<br />

si sollevarono, una quarantina <strong>di</strong> donne invasero il Vescovado, ed irrompendo<br />

nello stu<strong>di</strong>o del Vescovo protestarono minacciose; in chiesa<br />

alle S. Funzioni rumori e fischi, celebrando il Vicario D. Salvatore Sironi,<br />

finché il 5 Marzo, col favore dei signori e del Sindaco Av. Moris i fascisti<br />

cacciarono via colla violenza e con improperj D. Sironi, in<strong>di</strong> le<br />

Suore <strong>di</strong> Maria Bambina che reggevano l’Asilo, imputate <strong>di</strong> aver calunniato<br />

il Prevosto D. Rumi. La parrocchia fu tosto affidata al Sac. D. Giovanni<br />

De Gerolami, Vicario <strong>di</strong> Olgiate, il noto D. Giovannino, che venne<br />

ad affrontare l’uragano, lavorò con zelo e perizia pastorale ed amministrativa,<br />

e <strong>di</strong>ventò l’amico dei giovani dell’U. G. C. che si sarebbero<br />

spezzati per lui; ma sempre fra i rumori nella chiesa e fra gli alterchi<br />

della piazza. Rigido osservatore delle prescrizioni ecclesiastiche si oppose<br />

ai fascisti che volevano in una festa civile far sventolare la ban<strong>di</strong>era<br />

nazionale sul campanile. In un’altra festa civile fu invitato a bene<strong>di</strong>re la<br />

nuova ban<strong>di</strong>era della sezione fascista, ed egli, d’accordo col Vescovo, si<br />

rifiutò; ma ecco arrivare da Como il Deputato Onorevole Ostinelli col<br />

Sacerdote D. Tacito Ronconi, oratore della circostanza, col permesso del<br />

Vescovo <strong>di</strong> bene<strong>di</strong>rla: hinc irae 136 contro D. Giovannino.<br />

Nella notte antecedente la solennità del S. Rosario, trovandosi in casa<br />

coricati D. Giovannino ed alcuni chierici venuti per eseguire una Messa<br />

cantata sull’organo nel dì seguente, verso le ore 13 un drappello <strong>di</strong> fascisti<br />

invasero la sala delle nostre cattoliche istituzioni spezzando vetri e<br />

mobili, tutto mettendo a socquadro, ed asportando la bella serica ban<strong>di</strong>era<br />

del Circolo <strong>di</strong> S. Antonio che non comparve più. Don Giovannino,<br />

compiute le S. Funzioni, corse subito ad Olgiate, e non volle più ritornare,<br />

lasciando la parrocchia senza guida. Venne la Domenica seguente a<br />

celebrare il Parroco <strong>di</strong> Caversaccio D. Luigi Todeschini, ma anch’egli<br />

tristamente impressionato e molestato, non volle più prestarsi. Venne<br />

un’altra festa anche il parroco <strong>di</strong> Ronago; 137 ma almeno una Domenica<br />

gli uggiatesi rimasero senza Messa.<br />

E poiché l’“Or<strong>di</strong>ne” <strong>di</strong> Como con frequenti articoli denunziava al<br />

pubblico e stigmatizzava i <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> <strong>Uggiate</strong>, con altre puntate contro i

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