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Volume 2 (61 Mb) - Comune di Uggiate-Trevano

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UGGIATE TREVANO UNA COMUNITÀ E LA SUA PIEVE<br />

presieduta dall’onorevole Francesco Ambrosoli <strong>di</strong> Ronago, a cui<br />

parteciparono i sindaci della zona, per promuovere l’istituzione del<br />

servizio telegrafico, impiantando una linea <strong>di</strong> collegamento con Albiolo.<br />

L’iniziativa andò subito a buon fine.<br />

Quanto al telefono se ne comincia a parlare solo nel 1912. Questa<br />

volta l’iniziativa fu assunta dall’ingegner Francesco Somaini, che<br />

provocò una riunione dei sindaci per <strong>di</strong>scutere sia della tramvia, sia del<br />

collegamento telefonico. E così arrivò anche la cornetta.<br />

Di luce elettrica si era invece cominciato a <strong>di</strong>scutere nel 1904, quando<br />

l’ing. Paolo Bernacchi <strong>di</strong> Tradate, concessionario della Società Lombarda<br />

per la <strong>di</strong>stribuzione della Energia Elettrica, chiese l’autorizzazione a<br />

posare le linee <strong>di</strong> conduzione. Ci fu nel 1905 anche un’offerta del signor<br />

Fogliani Achille <strong>di</strong> Olgiate, che produceva energia elettrica al Molino del<br />

Galletto <strong>di</strong> Ronago. La concessione fu data al Bernacchi, che si impegnò<br />

anche a impiantare otto lampade per l’illuminazione pubblica. Anche a<br />

<strong>Trevano</strong> l’energia elettrica arrivò in quel periodo.<br />

Il mercato e le fiere <strong>di</strong> San Giuseppe e <strong>di</strong> San Rocco<br />

Il passaggio della Lombar<strong>di</strong>a sotto il Regno dei Savoia apportò subito<br />

qualche novità anche nella vita commerciale <strong>di</strong> <strong>Uggiate</strong>. Da parte della<br />

Giunta Municipale, formata dal sindaco Bernasconi Giosuè e dagli<br />

assessori Bianchi Pietro e Merlo Quirico, in data 15 marzo 1860 si inoltrò<br />

al Regio Governo Provinciale la domanda <strong>di</strong> poter istituire ad <strong>Uggiate</strong> un<br />

mercato <strong>di</strong> bestie bovine e granaglie ecc., da tenere una volta alla<br />

settimana <strong>di</strong> mercoledì. Acquisito il favorevole assenso governativo, per<br />

dare seguito alle procedure <strong>di</strong> istituzione, il 4 luglio 1860 si riunì il<br />

Consiglio Comunale (presenti i consiglieri Fontana Francesco, Bedetti<br />

Giuseppe, Valli Giuseppe, Somajni Carlo, Cattoni Domenico, Frangi<br />

Giuseppe e Dona<strong>di</strong>ni Giuseppe, oltre la Giunta) in seduta straor<strong>di</strong>naria<br />

per deliberare appunto sulla attivazione del mercato.<br />

Nella <strong>di</strong>scussione si osservò che a seguito dell’abolizione del dazio in<br />

entrata dal Canton Ticino, sarebbero affluite non poche bestie bovine, da<br />

scambiare con le granaglie, che ancora interessavano il mercato svizzero.<br />

Agli «in<strong>di</strong>geni» si sarebbe risparmiato «l’incomodo e la spesa che sono<br />

costretti d’incontrare nella ricorrenza dell’annuale fiera» <strong>di</strong> Lugano, dove<br />

si andava «per sopperire alla mancanza delle bestie in<strong>di</strong>spensabili ai<br />

bisogni della vita e dell’agricoltura».

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