Volume 2 (61 Mb) - Comune di Uggiate-Trevano

798
UGGIATE TREVANO UNA COMUNITÀ E LA SUA PIEVE
Egli infatti nel 1205 fu richiesto addirittura dal papa Innocenzo III per
dirimere una questione di precedenza tra l’abate di Sant’Abbondio e i canonici
del Duomo nell’accompagnare il vescovo Ardizzone II. Sembrerebbe
che l’intervento papale sia stato solo di sollecito a definire una
questione che si trascinava da anni (almeno dieci), da quando Pietro, canonico
di Uggiate, era stato scelto localmente come arbitro tra le parti,
congiuntamente con Gallo, primicerio di Bergamo, l’uno e l’altro qualificati
con l’appellativo di magister, che in questo caso forse non doveva
avere riferimenti con un mestiere d’arte, bensì con l’esperienza di maestri
del cerimoniale. 9
Dopo di che, per oltre mezzo secolo, non si trovano più carte, tra
quelle finora note, che permettano di seguire con continuità il susseguirsi
dei sacerdoti, che si sono avvicendati nella prevostura e nei canonicati
uggiatesi.
Frattanto, però, la storia religiosa della pieve viene segnata da alcuni
episodi importanti. Nel 1207 viene registrata la guarigione degli olgiatesi
attribuita all’intercessione di san Gerardo dei Tintori, fondatore
dell’ospedale di Monza, che dalla comunità di Olgiate ricevette una nuova
onorevole sepoltura, seguendo le indicazioni date dal beato Manfredo
Settala, un nobile milanese fattosi prete ed eremita sui monti di Riva San
Vitale, dove è sepolto nella chiesa plebana. La sua festa cade il 27 gennaio.
Per voto ogni anno da allora si fa pellegrinaggio a Monza sulla
tomba del santo da parte delle famiglie olgiatesi, secondo una tradizione
tuttora viva e praticata il 25 aprile. Anche da Trevano e da Gaggino, ad
un certo punto, si cominciò a pellegrinare a San Gerardo, come comprovano
le relazioni del secolo XVI sulle devozioni locali e come appare da
un’antica stampa, che segnala i paesi devoti del santo monzese. 10
Intorno alla metà del secolo XIII, e precisamente nel 1252 il prevosto
di Uggiate viene citato tra i testimoni in un rogito del notaio Ottonello de
Gilioto, ormai disperso, di cui si ha però notizia nel cosiddetto codice
Bellasi nell’Archivio Storico della Diocesi di Como. 11 Era Bregondio
della Torre, della nota famiglia dei Della Torre di Mendrisio, che, considerate
le sue radici piantate come possidente in Uggiate, appare altresì
spesso rappresentata tra i canonici e talvolta tra i prevosti uggiatesi. In
precedenza la stessa famiglia aveva espresso anche due vescovi diocesani:
Enrico (1162-1165) e il beato Guglielmo (1197-1227), di cui non si
conosce la carriera, ma che nei primi gradini della vita ecclesiastica po-