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Volume 2 (61 Mb) - Comune di Uggiate-Trevano

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UGGIATE TREVANO UNA COMUNITÀ E LA SUA PIEVE<br />

riceve da Francesco Malacrida mercante <strong>di</strong> Como, cui ha affittato la decima<br />

<strong>di</strong> <strong>Uggiate</strong>, un terzo in<strong>di</strong>viso della decima stessa, consistente in 14<br />

moggia <strong>di</strong> frumentata, 2 moggia <strong>di</strong> avena e 2 paia <strong>di</strong> capponi per i due<br />

anni passati fino ad agosto. 77 Nel 1548 fu eletto vescovo <strong>di</strong> Como e governò<br />

la <strong>di</strong>ocesi fino al 1559. Ma anch’egli non tralignò dalle abitu<strong>di</strong>ni<br />

delle buone famiglie: lasciò il canonicato <strong>di</strong> <strong>Uggiate</strong> al nipote Gian Andrea,<br />

che, titolare <strong>di</strong> svariati altri benefici e <strong>di</strong>venuto pure arciprete <strong>di</strong> Riva,<br />

fondò la chiesa <strong>di</strong> Santa Croce, che spicca con la sua grande cupola<br />

nel panorama dello storico borgo affacciato sul Lago <strong>di</strong> Lugano. 78<br />

Lo ricorda anche un atto conservato nell’archivio prepositurale <strong>di</strong> <strong>Uggiate</strong>:<br />

nel 1536 versa per la sacrestia 22 lire: segno che è appena stato<br />

nominato. 79 Infatti era prassi che in occasione dell’assegnazione del canonicato<br />

il beneficiale dovesse lasciare la metà della ren<strong>di</strong>ta del primo<br />

anno alla fabbrica (ossia all’amministrazione) della sacrestia, come fu poi<br />

formalizzato nel 1540 in occasione della revisione ed integrazione degli<br />

statuti dei canonici, 80 e come si riscontra in più occasioni (nel 1538 e nel<br />

1555) tra gli atti del capitolo.<br />

Si conclude questa carrellata sul periodo pretridentino evidenziando<br />

una notizia <strong>di</strong> carattere un po’ meno materiale: nel 1530 <strong>di</strong> passaggio a<br />

Casanova padre [….] da Camerino, procuratore dell’Ospedale <strong>di</strong> Santo<br />

Spirito in Saxia a Roma, nomina commissario locale, per conto<br />

dell’Ospedale stesso, prete Gian Pietro Olgiati, canonico <strong>di</strong> <strong>Uggiate</strong>, conferendogli<br />

tutte le facoltà per la concessione delle indulgenze e dei privilegi<br />

spirituali propri della Confraternita del Santo Spirito, che fa capo<br />

all’ospedale romano dei pellegrini, cui vengono versati ogni anno 5 sol<strong>di</strong>,<br />

essendosi costituita nella chiesa <strong>di</strong> <strong>Uggiate</strong> e altrove una «scolla», ossia<br />

una sezione <strong>di</strong> tale confraternita. 81<br />

La prevostura <strong>di</strong> Nicolò Boldoni si concluse con un’epoca storica <strong>di</strong><br />

travaglio per la Chiesa, vale a <strong>di</strong>re con l’età pretridentina, che aveva visto,<br />

come si è già osservato, la ribellione <strong>di</strong> Lutero contro la corruzione e<br />

la nascita del protestantesimo. Dopo che nel 1563 si concluse il Concilio<br />

<strong>di</strong> Trento, che avrebbe aperto la stagione del rinnovamento con la Controriforma,<br />

don Nicolò pensò bene <strong>di</strong> passare il testimone ad altri. Nel<br />

1564 infatti, per non smentire il vezzo <strong>di</strong> famiglia, rassegnò la prevostura<br />

al signor Giovanni Paolo Boldoni suo nipote, figlio <strong>di</strong> un fratello.<br />

L’aveva mantenuta per almeno 51 anni (giacché per ora non si è appurata<br />

la data <strong>di</strong> prima nomina), con ciò conseguendo il primato <strong>di</strong> durata in ca-

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