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Volume 2 (61 Mb) - Comune di Uggiate-Trevano

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UGGIATE TREVANO UNA COMUNITÀ E LA SUA PIEVE<br />

possibile, che a riparo dell’ingiuria, potesse indurre il Zoppi a chiedere<br />

scusa al Gattoni, ed al pubblico del poco rispetto avuto, anche facendo al<br />

Zoppi presenti li rispettabilissimi Or<strong>di</strong>ni Sovrani, a tale proposito emanati,<br />

cosicché per non cimentarsi fu obbligato il Gattoni a ritirarsi dal<br />

Convocato». All’offeso non restò che fare un esposto-denuncia, chiedendo<br />

un’ammonizione per Francesco Zoppi.<br />

Nel ruolo mercimoniale erano iscritti ad <strong>Uggiate</strong> 8 contribuenti, mentre<br />

a <strong>Trevano</strong> ne figuravano 2. Attraverso lo spoglio dei fascicoli dei vari<br />

anni è possibile ricostruire l’avvicendarsi delle famiglie con il mutamento<br />

dello stato <strong>di</strong> ciascuna. Oltre ai nominativi iscritti nei ruoli dei contribuenti,<br />

risulta il numero dei componenti la famiglia (<strong>di</strong>stinti per sesso e<br />

per soglia d’età superiore o inferiore ai 7 e ai 60 anni), così che si può verificare<br />

l’andamento anagrafico in quel periodo; oltre alla successione dei<br />

deputati, dei sindaci e dei consoli locali. Ad esempio sindaco <strong>di</strong> <strong>Trevano</strong><br />

dal 1773 al 1771 figura Gian Battista Martinelli, eccetto una parentesi nel<br />

1767 quando risulta Giuseppe Roncoroni. Si avrà modo più avanti <strong>di</strong> ricordarne<br />

qualcuno <strong>di</strong> quelli <strong>di</strong> <strong>Uggiate</strong>. 29 Tra i documenti si riporta il<br />

prospetto dei dati sulla popolazione <strong>di</strong> tutta la pieve nell’anno 1771.<br />

La gestione dei beni comunali<br />

La riforma indusse altri effetti sulla vita locale. Un tempo i beni comunali<br />

(per lo più boschi, oltre a brughiere o gerbi) erano <strong>di</strong> uso collettivo<br />

per il pascolo. Poi già verso la metà del Settecento si cominciò a pensare<br />

<strong>di</strong> ricavare qualche utile per la comunità, affittandone delle porzioni<br />

ai privati, con l’adozione <strong>di</strong> convenzioni, che prevedevano l’obbligo <strong>di</strong><br />

apportare migliorie me<strong>di</strong>ante opportune piantumazioni. L’imposizione<br />

d’estimo allora era abbastanza insignificante.<br />

La riforma fiscale assoggettò a tassazione anche i beni collettivi, come<br />

quelli privati, in base alla ren<strong>di</strong>ta stimata. La cosa creò non pochi problemi<br />

ai comuni, i cui abitanti dovettero spremere le meningi per trovare<br />

il modo <strong>di</strong> ammortizzare il nuovo carico fiscale, che sarebbe andato a<br />

sommarsi agli altri oneri ormai consolidati, cui si faceva fronte ripartendo<br />

le spese tra la popolazione.<br />

Il quadro generale della situazione nella pieve <strong>di</strong> <strong>Uggiate</strong> è descritto in<br />

una relazione del Regio Cancelliere Delegato Pietro Antonio Mainoni,<br />

stilata nel 1764, in cui già si adombrano le intenzioni <strong>di</strong> <strong>Trevano</strong> <strong>di</strong> non<br />

innovare nulla; mentre la comunità <strong>di</strong> <strong>Uggiate</strong> va me<strong>di</strong>tando un’iniziativa

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