Volume 2 (61 Mb) - Comune di Uggiate-Trevano

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UGGIATE TREVANO UNA COMUNITÀ E LA SUA PIEVE
fascisti, ecco un drappello di fascisti armati di notte (9 Agosto, ore 23)
invadere la Tipografia, e dopo di avere colle rivoltelle alla gola costretto
il personale, fra cui il Direttore Sac. Dott. Gio. Battista Catelli, ed il Sac.
Luigi Gatti Parroco perseguitato di Caspoggio, e l’Avv. Spallino ecc. a
rimanere immobili con le mani alzate, spezzarono il macchinario spargendone
per terra i caratteri (per causa di tale vandalismo, il giornale fu
sospeso fino al 15 Agosto), indi si portarono all’abitazione del Cav. Uff.
Sac. D. Primo Moiana, segretario del Partito Popolare, ingiuriandolo e
maltrattandolo. Si dice che tra quei devastatori quattro fossero di Uggiate.
Quid plura? 138 L’ex guardia di Finanza Nunzio Secreto, agitatore
principale dei gravi torbidi, una sera verso mezzanotte ritornando
dall’Osteria della “Lisetta” fu ferito (o si ferì da se stesso?!) con una rivoltella.
Ed ecco cadere il sospetto sui favoreggiatori di D. Sironi, espulso
Vicario che si trovava ospite del Prevosto di S. Vitale in Como, e
l’arresto immediato di D. Sironi, imputato come aizzatore, e de’ sei giovani
del nostro Circolo giovanile Tettamanti Luigi, Luppi Cesare di
Achille, Papis Ernesto, Bernasconi Adolfo, e Merlo Luigi che furono tradotti
alle carceri di S. Donnino. D. Sironi, Bernasconi Adolfo e Merlo
Luigi per intromissione degli Onor. Deputati Baranzini e Jacini (e specialmente
per l’azione efficace dell’On. Deputato Avv. Gio. B. Merizzi
che venne da Sondrio ad assumere la pronta difesa) furono presto messi
in libertà; gli altri tre furono trattenuti più mesi, indi lasciati liberi per
non provata reità.
E ciò mentre l’ex prevosto D. Rumi, dando segni di alienazione mentale,
dapprima fu ricoverato nella Casa di Salute in Valduce, poi, peggiorando,
fu rinchiuso nel manicomio dei Fatebenefratelli di S. Colombano
presso Lodi, dove rimase circa un anno; indi, in via di guarigione,
fu rilasciato al suo condiscepolo Can. D. Alcide Valli Prevosto di Vergosa
(S. Fermo) che assumendone la responsabilità, lo tenne in casa sua
parecchi mesi; finché rimesso, benché non perfettamente, a mente sana
fu nominato Can. Mansionario della Cattedrale, e Cappellano dl Cimitero
Monumentale. Morì poi per diabete ed altri malanni la sera del 22
Luglio 1931, e fu sepolto a Como in terra comune nel cimitero monumentale.
In Uggiate a carico della Fabbriceria gli si fece un’Officiatura
funebre solenne, con intervento del Clero della Pieve, il 29 Luglio seguente.
Morì all’età di 56 anni.