Volume 2 (61 Mb) - Comune di Uggiate-Trevano

RIVOLUZIONE RESTAURAZIONE RISORGIMENTO
Il «cholera morbus»
Una prima epidemia di colera, che si diffonde un po’ dovunque, nel
1836 tocca anche i nostri comuni: ne sono vittima 8 abitanti nel comune
di Trevano, contadini e mugnai della Val Mulini, che attingevano per gli
usi domestici all’acqua della roggia (che fece pure 4 vittime tra i mugnai
del Maglio, ossia il Galletto, in comune di Ronago). Anche a Gaggino si
registrarono 9 morti di colera; mentre Uggiate rimase indenne.
Il terribile male compare una seconda volta nel 1855: in questa ondata
a Trevano si registra una sola vittima (l’esperienza del 1836 aveva insegnato
qualcosa a proposito dell’acqua); mentre a Uggiate si contano 5
morti. Nei paesi viciniori di Ronago e Gaggino se ne registrano rispettivamente
9 e 2; alcuni contagiati riescono a cavarsela. Tra le carte
dell’Archivio di Stato di Como si trova annotato un episodio comunicato
dal comune di Trevano 41 all’Imperial Regio Commissario del Distretto 2°
di Como. Merita di essere riportato.
«La Sottoscritta Deputazione Comunale di Trevano ebbe a rilevare
che sulla strada che da Trevano mette a Camnago e precisamente vicino
al pigionante detto Cantù trovasi un mendicante gravemente ammalato;
fatto avvertire il Medico Condotto Sig. Gaetano Gamba a mezzo del Cursore,
che verificò prima l’ammalato, recossi detto medico tosto sul luogo,
e trovò che l’infermo presentava tutti i sintomi del Cholera. Allora la
Sottoscritta fece di tutto per trovare i voluti infermieri, e prescritto ospitale,
ma nessuno volle assumere detto incarico.
Recatosi la Scrivente ad Uggiate allo scopo di concertare con que’
infermieri, si poté mediante i buoni offici prestati dal Sacerdote Caprera
Giovanni rinvenire, mediante calde preghiere e mille promesse, assicurandogli
L. 6 cadaun giorno cominciando dalla data, N.° 2 (due) infermieri,
nelle persone di Giuseppe Gattoni e Giuseppe Bernasconi, ambedue
di questo Comune, e che tosto recaronsi sul luogo a soccorrere
quell’infelice, e trasportarlo interinalmente nel sito detto il Roccolo dove
vi esiste una casipola isolata ed adattata all’uopo.
Tanto si comunica per ciò che può essere di Codesto Ufficio.
Trevano li 15 Agosto 1855».
Seguono le firme di Tettamanti Giuseppe Deputato e di Cidraschi
Giuseppe, agente comunale, per l’assenza di altri deputati. Intanto si è
appresa la notizia che «nel sito detto il Roccolo» da parte di quei di uggiate
si era adattato un lazzaretto.
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