Volume 2 (61 Mb) - Comune di Uggiate-Trevano

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UGGIATE TREVANO UNA COMUNITÀ E LA SUA PIEVE
Chiasso maggiore e delle comunità di Drezzo, Ronago e Trevano a
quella confinanti... ».
Con magistrale diplomazia (ma anche facendo trasparire fermezza nel
dare la sue linee, che erano poi quelle suggerite dal Mainoni) aggiungeva:
«Quantunque io sia persuaso che in tal circostanza codesta Città, ed
i suoi Luoghi Pii impiegheranno tutto il loro zelo per far assistere gli infermi,
ciò non ostante stimo opportuno d’incaricare la Vostra Signoria
Illustrissima di insinuare in mio nome tanto alla Città, che ai Luoghi Pii,
e segnatamente a quello della Misericordia, di spedire prontamente un
Medico e di mantenervelo finché durerà il bisogno, e di soccorrerle altresì
di qualche quantità di farina di formento da somministrarsi agli
ammalati bisognosi, accioché non siano obbligati a nutrirsi di pane di
miglio, o panico. Raccomando alla Vostra Signoria Illustrissima un affare
che tanto interessa la vigilanza del Governo, per direzione del quale
mi terrà informato delle provvidenze che verranno date».
Il Pellegrini («Peregrino», che era il futuro suocero di Alessandro
Volta) a questo punto si mosse subito, girando la più che chiara richiesta
del Governo ai Decurioni (ossia al Consiglio Comunale) di Como, alla
Congregazione del Venerando Luogo Pio della Carità e alla Congregazione
del Venerando Ospedale Maggiore di Como (S. Anna).
La cosa – catapultata lì nientemeno che dal numero uno, dopo
l’imperatrice Maria Teresa, cui sembrava stare così a cuore la «Valle di
Chiasso maggiore e... confinanti», a differenza degli «stitici» padroni
comaschi – dovette infastidire un po’ i maggiorenti del capoluogo, che
non poterono fare a meno di muoversi. Tra il 22 settembre (data in cui si
riunì appositamente il consiglio dei Decurioni) e il 25, il Regio Delegato
di Como mosse chi di dovere, così che il 26 settembre, tra l’altro, era in
grado di rispondere al Ministro Plenipotenziario che «la Congregazione
di Carità hà fissato un esperto medico, quale giornalmente faccia una visita
generale finché durerà il bisogno», mentre «la Congregazione
dell’Ospitale, dice, d’esserne di già in esso entrati cento e due di quelli
ammalati, oltre l’accresciuto di molto il numero consueto in questi ultimi
due anni, che hà posto in necessità il Pio Luogo di contrarre in oggi debito
di L. 6700 per sostenerli; ciò nonostante li Deputati mi hanno detto
che continueranno à riceverli in esso finché avranno sito di poterli collocare,
e che attualmente fanno dei nuovi letti à tall’effetto». Quanto
all’invio di farine, sappiamo che la Congregazione di Carità aveva un po’