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Sulla soglia del mondo. L'altrove dell'Occidente - Studi culturali e ...

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LA STORIA, IL BAROCCO E IL GIUDIZIO DEGLI ANGELI 105<br />

bloccare il soggetto con regole, codici e sistemi, palesa sempre fino a<br />

che punto questi sistemi non possono giustificare se stessi.<br />

Casa<br />

In esso [nel <strong>mondo</strong>] il pensiero ha diritto di cittadinanza, ma il<br />

<strong>mondo</strong> non è lui stesso il tutto, bensì una dimora (Rosenzweig<br />

1971, p. 14).<br />

Fare ritorno all’armonia perduta <strong>del</strong> cerchio. Nel cerchio <strong>del</strong>l’indagine<br />

partiamo, fiduciosi di ritornare al punto di partenza,<br />

avendo completato l’analisi e reperito le soluzioni. Nell’ellisse diveniamo<br />

coscienti <strong>del</strong> nostro decentramento, non facciamo mai<br />

ritorno al punto di partenza. Come una colonna barocca che sale<br />

a spirale dando vita a una struttura vorticosa, ci troviamo imprigionati<br />

in un moto in cui inizio e fine non combaciano. Ci imbattiamo<br />

in altri centri, altre prospettive, sparse lungo l’ellisse spiralizzata<br />

<strong>del</strong>la nostra traiettoria.<br />

Bloccato nella morsa <strong>del</strong> tempo, si apre uno spazio tra il passato<br />

e il futuro che svela il corpo <strong>del</strong> linguaggio, sempre presente:<br />

“l’essenza <strong>del</strong> linguaggio, il linguaggio <strong>del</strong>l’essenza” (Heidegger,<br />

L’essenza <strong>del</strong> linguaggio, in Heidegger 1959, p. 140). Io “così vivo,<br />

e sempre prendo congedo”, chiamato a porgere l’orecchio e il<br />

corpo al miracolo <strong>del</strong>la chiamata terrestre:<br />

Non fu un miracolo? Stupisciti angelo, ché noi siamo così, e tu,<br />

Grande, raccontalo, che questo potemmo, ché il mio fiato non basta<br />

alla lode. Così non abbiamo nemmeno disperso gli spazi, questi spazi<br />

che ci proteggono, che sono nostri. (E quanto terribilmente grandi<br />

devono essere, se in millenni il nostro sentire non li ha potuti colmare)<br />

(Rilke 1922, p. 83) 1 .<br />

Il Barocco annuncia un confine, in maniera lampante sotto<br />

forma di linea di demarcazione tra gli “antichi” e i “moderni”, tra<br />

la cosmologia religiosa e la scienza secolare, ma anche nella sua<br />

1 Dalla Settima <strong>del</strong>le Elegie duinesi. L’espressione “così noi viviamo, e sempre prendiamo<br />

congedo” è tratta degli ultimi versi <strong>del</strong>l’Ottava Elegia (p. 89).

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