Sulla soglia del mondo. L'altrove dell'Occidente - Studi culturali e ...
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80 IAIN CHAMBERS<br />
come dialogo perenne coi defunti. Interpretare il passato significa<br />
anche, come afferma Michel de Certeau, incorporarlo: onorarlo<br />
ed esorcizzarlo ascrivendolo alle potenzialità <strong>del</strong> linguaggio (de<br />
Certeau 1975, p. 120). Dare un nome e un contrassegno al tempo<br />
passato e recuperarlo per il presente significa produrre un tombeau,<br />
una commemorazione funebre che al contempo celebra la<br />
vita 1 . Perché significa<br />
fare un posto al morto, ma anche ridistribuire lo spazio dei possibili,<br />
determinare negativamente quello che c’è da fare, e dunque utilizzare<br />
la narratività [narrativité] che seppellisce i morti come mezzo per fissare<br />
un posto ai vivi (de Certeau 1975, p. 119; corsivo nell’originale).<br />
Forse è da questo connubio, lungo i confini di mondi differenti,<br />
di vita e morte, in cui le certezze si trasformano in limiti<br />
circoscritti e l’ego viene deriso, destabilizzato e temporaneamente<br />
preso dalla malinconia prima di essere disfatto in maniera irreversibile<br />
dalla mortalità, che la poetica <strong>del</strong> Barocco trova la sua<br />
risorsa principale.<br />
Nell’ornamentale, il Barocco svela la pietra angolare su cui<br />
poggia la sua struttura: “significazione sublime in luogo e al posto<br />
<strong>del</strong> non-essere soggiacente e implicito, è l’artificio che sostituisce<br />
l’effimero” (Kristeva 1987, p. 89). Un’appoggiatura sostenuta<br />
nella melodia, variazioni ritmiche nella parte <strong>del</strong> basso, una<br />
dissonanza indugiante che si libra sulle note (acciaccatura), un<br />
breve trillo o una breve nota accidentale, il tremolo, il mordente<br />
<strong>del</strong> morso, sono tutti ornamenti che registrano le incertezze tonali;<br />
ombre di una discordia potenziale che ci conduce nei<br />
meandri <strong>del</strong> suono. Per quanto in apparenza sembrino ausiliari,<br />
si rivelano essere obbligatori (Donington 1978) 2 . L’ornamentale,<br />
asserisce Lorenzo Bianconi (1982, p. 94), è “aggettivo, questo,<br />
che sarà non improprio usare soltanto a patto di riconoscere all’ornamento<br />
nella musica strumentale una funzione strutturale<br />
decisiva”. Come un gioiello, l’ornamento o “fioritura” non è un<br />
1 Sull’eco <strong>del</strong>l’idea <strong>del</strong> tombeau nel ragionamento storico, si veda Chambers 1994.<br />
2 Si noti la risonanza illuminante nei commenti di Edward Said sulla musica classica<br />
araba nel capitolo seguente.