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Sulla soglia del mondo. L'altrove dell'Occidente - Studi culturali e ...

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SULLA SOGLIA 213<br />

si incontra nella conversazione spezzettata consentita dal linguaggio<br />

e che porta verso un testo (antropologico, storico, letterario,<br />

critico) non è una verità che si limita a riflettere il soggetto<br />

o l’oggetto <strong>del</strong> linguaggio, bensì è il luogo di “uno strutturale<br />

differenziale di potere e di un substrato di violenza” (p. 97) che<br />

rendono possibili le condizioni per cui quell’incontro viene registrato<br />

e pensato.<br />

La <strong>soglia</strong> <strong>del</strong> pensiero<br />

Trasformare l’indagine dal semplice riflesso <strong>del</strong>la mia soggettività<br />

individuale (essere) a un linguaggio che mi precede e mi<br />

eccede (Essere) significa cercare di rispondere alla problematica<br />

<strong>del</strong>l’abitazione non più in termini soggettivi, utilitaristici o razionalistici,<br />

come semplice “fare e costruire” che già sa che cos’è<br />

l’abitazione e pertanto non può mai metterla in discussione, soltanto<br />

confermarla. Mi si richiede, piuttosto, di rispondere in termini<br />

di ciò che Heidegger chiama “e-sistenza”, nella quale l’Essere<br />

non può venire controllato e manipolato da singoli esseri,<br />

non può essere fermato in un linguaggio che credo di possedere<br />

e controllare. In quanto potere <strong>del</strong> possibile, questo senso <strong>del</strong>l’Essere,<br />

al pari <strong>del</strong> linguaggio stesso, eccede e al contempo precede<br />

la mia esistenza. Ecco ciò che mi consente, mi istiga a essere:<br />

in un modo che nessuna logica, linguistica o tecnologica che<br />

sia, può mai spiegare completamente 1 . Seguire questa strada e<br />

rifiutare la comprensione puramente razionale <strong>del</strong>la realtà significa<br />

sottrarre il pensiero a una filosofia che “domina il destino<br />

<strong>del</strong>la storia occidentale e di tutta la storia intesa in senso europeo”<br />

(Heidegger 1946, p. 282). Significa sforzarsi di uscire dalla<br />

casa <strong>del</strong> pensiero occidentale, una casa edificata sull’abbandono<br />

<strong>del</strong>l’Essere e che pertanto è veramente il sito <strong>del</strong>la moderna<br />

condizione di senzatetto, perché si erge sull’incapacità di fare il<br />

1 Forse questo ci aiuta a superare la difficoltà iniziale dovuta all’avere a che fare con<br />

frasi apparentemente criptiche come “l’e-sistenza così intesa non è solo il fondamento <strong>del</strong>la<br />

possibilità <strong>del</strong>la ragione, ratio, ma è ciò in cui l’essenza <strong>del</strong>l’uomo conserva la provenienza<br />

<strong>del</strong>la sua determinazione”, in Heidegger 1946, p. 277.

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