Sulla soglia del mondo. L'altrove dell'Occidente - Studi culturali e ...
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QUESTIONE DI STORIA 29<br />
bito nei confronti <strong>del</strong>le questioni irrisolte che vengono loro incontro<br />
dal passato.<br />
Quindi il passato irrompe nel presente non soltanto per annunciare<br />
l’altro lato <strong>del</strong>la modernità, quello represso, ma anche<br />
per piantare le radici di un turbamento più sregolato. La modernità<br />
non diviene semplicemente più complessa a causa <strong>del</strong>l’aggiunta<br />
di quanto non era stato riconosciuto, risulta irrimediabilmente<br />
disfatta da tematiche che non è più in grado di contenere.<br />
L’arcaico, dato come perso nella nebbia dei tempi, fa la sua comparsa<br />
nel bel mezzo <strong>del</strong>la modernità, apportando un senso diverso,<br />
una diversa direzione. Sorprendentemente, si ripropone l’assenza,<br />
la “perdita” <strong>del</strong> <strong>mondo</strong> <strong>del</strong> passato rispetto al quale il presente<br />
misura il proprio “progresso”, per tormentare la modernità.<br />
La sicurezza razionale affronta un fantasma che reca testimonianza<br />
<strong>del</strong> ritorno <strong>del</strong>l’economia, apparentemente senza tempo,<br />
<strong>del</strong>l’“arcaico” e <strong>del</strong> “primitivo”: “un brusio di parole svanite non<br />
appena enunciate, perse dunque per sempre” (de Certeau 1975,<br />
p. 223). Questo perché le potenti tracce di questi linguaggi perduti,<br />
le diverse contestualizzazioni <strong>culturali</strong> <strong>del</strong> tempo e <strong>del</strong>lo spazio<br />
(pitture rupestri preistoriche in Sud Africa e Zimbabwe, città<br />
precolombiane nelle giungle e nei deserti <strong>del</strong>le Americhe, le vie<br />
dei canti tra gli arbusti australiani, vessilli <strong>del</strong>le preghiere nei passi<br />
montani asiatici) possono scardinare a forza il presente per interrogare<br />
la sua conoscenza che tutto abbraccia. È possibile che<br />
l’“esotico” turistico riferisca, inaspettatamente, un testamento più<br />
profondo quando l’assenza <strong>del</strong> significato immediato è in grado<br />
di aprire uno squarcio nel tempo.<br />
Al turbamento provocato dall’idea di formazioni <strong>culturali</strong> stabili<br />
situate nell’epoca mitica <strong>del</strong>le società “primitive” si contrappongono<br />
le prove <strong>del</strong>l’Africa australe e <strong>del</strong> Nord America (per<br />
non parlare <strong>del</strong>le prove di ininterrotte migrazioni in Oceania e<br />
Asia): spazi storici attraversati dalle migrazioni, dai movimenti e<br />
dagli spostamenti <strong>del</strong>le pretese territoriali e dei confini, tanto prima<br />
quanto dopo il “primo contatto” con gli europei. La pressione<br />
<strong>del</strong>la Confederazione degli Irochesi dalla costa orientale ai Grandi<br />
Laghi si estese alle praterie orientali, spingendo così verso ovest altre<br />
nazioni, tra cui i Sioux e i Lakota. Ottocento anni fa parte <strong>del</strong><br />
gruppo linguistico Athabasca uscì dal Canada nordoccidentale e<br />
penetrò in quelli che oggi sono gli Stati Uniti sudoccidentali; du-