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Sulla soglia del mondo. L'altrove dell'Occidente - Studi culturali e ...

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132 IAIN CHAMBERS<br />

Nell’accordo segreto tra passato e presente, il corpo <strong>del</strong>la storia,<br />

la storia <strong>del</strong> corpo… la storia come corpo, fa irruzione nel passato<br />

per ri-contestualizzare e in-corpo-rare il presente non in termini<br />

di continuità e di conferma, bensì come interruzione.<br />

L’esteticizzazione <strong>del</strong>la tradizione e la vita preindustriale (scialbo<br />

romanticismo la cui successiva confluenza nella “esteticizzazione<br />

<strong>del</strong>la politica”, per avvalersi di una nota espressione di Benjamin,<br />

non si è affatto limitata al fascismo) si basano necessariamente<br />

sulle premesse di una società non alienata che in seguito è stata<br />

offuscata e oscurata 1 . L’essenza <strong>del</strong> presente è una carenza, un’assenza,<br />

perché non riesce a riportarci a un’unità perduta e organica.<br />

Ma se l’alienazione, come la contraddizione, non fosse tipica <strong>del</strong>la<br />

vita industriale moderna e <strong>del</strong> capitalismo metropolitano? Se l’alienazione<br />

non provasse mai Aufhebung? Se l’alienazione fosse un limite<br />

terrestre destinato a frustrare il “progresso” implicato in tutte<br />

le teleologie? In altre parole, e se le contraddizioni fossero ontologiche,<br />

e ci tenessero prigionieri nel tempo <strong>del</strong> nostro essere? Riconoscere<br />

questa condizione, mentre al contempo la combattiamo,<br />

vuole dire avanzare meno e muoversi di più lateralmente, rifiutando<br />

di eseguire i precetti rielaborandoli e ri-programmandoli in maniera<br />

diversa. Significa proiettarsi non in avanti verso l’utopia (che<br />

è il bambino umanista di un “progresso” eurocentrico che si basa<br />

sulla scoperta di nuovi mondi), bensì lateralmente verso l’atopia:<br />

un altro luogo, una maniera diversa di stare al <strong>mondo</strong>. L’utopico<br />

viene usurpato dall’eterotopico, dalla proliferazione <strong>del</strong>lo spazio in<br />

differenti luoghi, linguaggi, suoni, ritmi…<br />

Ecco che il ritorno al passato non è il ritorno a un futuro potenziale<br />

già conosciuto e perduto, bensì a una storia soggetta a interruzione,<br />

a una tradizione che prosegue inaugurando il discontinuo.<br />

L’ineffabile essenza <strong>del</strong>la musica è forse il migliore aiuto a nostra<br />

disposizione per eludere temporaneamente l’insistenza razionale<br />

<strong>del</strong> “progresso” per mezzo di viaggi trasversali collaterali nell’espansione<br />

<strong>del</strong> presente, nell’architettura <strong>del</strong> suono utilizzato<br />

1 Qui l’enfasi è su un romanticismo generico, non sul momento storico <strong>del</strong> Romanticismo.<br />

Andrew Bowie (1995) ha convincentemente asserito che il Romanticismo tedesco<br />

post-kantiano (Novalis, Jacobi, Fichte, Schlegel e Schelling) ha conferito una serie di risposte,<br />

raramente apprezzate, alla questione <strong>del</strong>la nostra essenza nella tecnologia.

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