Sulla soglia del mondo. L'altrove dell'Occidente - Studi culturali e ...
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Capitolo secondo<br />
Cornici terrestri<br />
(…) Ciò che in ultimo ci copre<br />
è che siamo senza riparo, e che quell’assenza<br />
volgemmo verso l’aperto, quando lo vedemmo<br />
minacciare,<br />
per affermarlo nel cerchio estremo, in qualche<br />
luogo dove la legge ci tocca.<br />
(Rilke 1993, vol. II, p. 261)<br />
Da lontano, mentre lavorano nei campi di carciofi e di fragole<br />
sotto i cieli <strong>del</strong>la California, oppure più vicino a noi, mentre fanno<br />
la fila per salire sull’autobus a Milano e alla cassa al supermercato,<br />
incontro le mani, le voci, i corpi precedentemente celati, che<br />
rafforzano il mio senso <strong>del</strong>lo spazio. Si tratta di facce spesso scure,<br />
vite fluttuanti di emigrati, la cui attività quotidiana e il cui<br />
sfruttamento sistematico garantiscono la mia stabilità. Ora si sono<br />
inseriti nella mia vita, nel mio linguaggio, nelle poesie che leggo,<br />
“insoddisfatti” (Rich 1991, p. 44).<br />
Una donna nera, il capo chino, che ascolta qualcosa<br />
– la voce di una donna, la voce di un uomo oppure<br />
la voce <strong>del</strong>l’autostrada, notte dopo notte,<br />
metallo che scorre a valle sfrecciando<br />
accanto all’eucalipto, al cipresso, agli imperi <strong>del</strong>l’agriturismo (p. 3).<br />
Tutti noi, coscientemente o meno, viviamo la modernità alla<br />
“luce oltraggiata” di coloro che non sono sopravvissuti alla sua imposta<br />
indifferenza, di quelli che sono stati soggiogati, sovente immolati,<br />
al nichilismo <strong>del</strong>le sue razionalità strumentali. La luce <strong>del</strong>l’oltraggio<br />
è la luce <strong>del</strong>la storia “che sgorga su di noi quando meno<br />
ce l’aspettiamo” (p. 49). Questa espressione di Adrienne Rich risuona<br />
all’unisono con l’enfasi che pone Lévinas sul senso <strong>del</strong>la storia<br />
aperto al giudizio in ogni circostanza, ovvero, un’etica che precede<br />
ogni calcolo e verdetto, che anticipa l’azione <strong>del</strong> pensare alla<br />
storia, l’azione <strong>del</strong> pensiero. Non ci si può nascondere, non c’è<br />
una “piccola radura <strong>del</strong> tempo” in cui abbiamo sufficientemente<br />
autorità per sottrarci a questo giudizio. Siamo estremamente vul-