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LO SFRUTTAMENTO DEL MARCHIO IN COMUNIONE E ALL ...

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organizzazione, in una parola, il gruppo. Ancora, il controllo che il<br />

titolare del marchio collettivo esercita sugli utilizzatori risponde<br />

all‟esigenza di mantenere nei prodotti contrassegnati quel livello di<br />

qualità promesso, mentre il controllo del titolare del marchio di gruppo<br />

risponde all‟esigenza meno peculiare di assicurare una certa uniformità<br />

nei prodotti, per modo che i diversi centri produttivi appaiano<br />

sostanzialmente unitari. Dalla funzione di garante della buona qualità del<br />

prodotto, deriva inoltre per il titolare del marchio collettivo il divieto di<br />

farne uso in proprio, divieto che non si produce per il titolare del marchio<br />

di gruppo che è libero di utilizzarlo nella propria impresa.” 412 Un altro<br />

Autore, invece, sostiene che “I marchi di gruppo rientrano tra i marchi<br />

individuali d‟impresa e non tra i marchi collettivi. Essi, infatti, sono<br />

destinati ad individuare la provenienza dei prodotti di talune imprese<br />

(quelle appartenenti al gruppo) e non a garantire l‟origine , la natura o la<br />

qualità dei prodotti che i marchi sono destinati a contrassegnare. Non si<br />

può, quindi, trarre argomento dal riconoscimento nel nostro ordinamento<br />

del marchio collettivo, per risolvere il problema dei marchi di gruppo. La<br />

società capogruppo non è, infatti, assimilabile all‟associazione o ente<br />

titolare di un marchio collettivo anche qualora sia l‟unica titolare di un<br />

marchio, utilizzato da più società collegate con essa, perché diversa è la<br />

funzione che il marchio esplica nei due casi: da un lato distinguere i<br />

prodotti delle imprese appartenenti al gruppo da quelli delle imprese<br />

esterne, dall‟altro garantire che i prodotti così marcati presentino<br />

un‟identica origine - intesa come provenienza da una località e non da<br />

un‟impresa -, natura o qualità.” 413 Secondo un altro orientamento<br />

dottrinale, invece, “I marchi di gruppo, al pari dei marchi collettivi,<br />

presentano la peculiarità di un marchio che appartiene non a chi lo usa,<br />

ma ad un ente o ad un “centro” che non lo usa affatto, ma lo fa o lascia<br />

utilizzare da altri ad esso “centro” legati, qui, da un vincolo strutturale di<br />

412 PETTITI, op. cit., p. 59<br />

413 GUGLIELMETTI, op. ult. cit., p. 298<br />

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