indagine conoscitiva - Corriere delle comunicazioni
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Al riguardo, si osserva, in primo luogo la presenza di significative barriere all’entrata di natura<br />
normativa, economica e tecnica che ostacolano la possibilità per un editore di un determinato mezzo<br />
di comunicazione (emittente radiofonica o televisiva, editore di un quotidiano o periodico, esercente<br />
cinematografico, ecc.) di entrare e, soprattutto, di sviluppare una propria offerta di contenuti al<br />
pubblico su una piattaforma di comunicazione differente e, quindi, di offrire spazi pubblicitari sulla<br />
stessa, senza sostenere rilevanti oneri aggiuntivi o affrontare rischi eccessivi. Inoltre, la pubblicità<br />
su ciascun mezzo costituisce un comparto distinto anche dal punto di vista dell’assetto<br />
organizzativo interno <strong>delle</strong> concessionarie, per le quali si riscontra, nonostante l’accresciuto<br />
approccio multimediale nelle politiche di vendita di pubblicità, comunque, la presenza di divisioni<br />
ovvero di agenti di vendita specializzati in base ai diversi mezzi di comunicazione 163 .<br />
Infine, come sarà descritto nei relativi paragrafi, ogni mezzo presenta specifiche modalità di offerta<br />
(si pensi ad esempio ai programmi automatici attivi su internet, ossia ad network e ad exchange)<br />
che presuppongono strutture organizzative e know how differenti (ad esempio la rete di vendita di<br />
una concessionaria che vende inserzioni su quotidiani è necessariamente più capillare perché deve<br />
essere in grado di rispondere alle richieste di un maggior numero di inserzionisti).<br />
Alla luce <strong>delle</strong> precedenti osservazioni la sostituibilità dal lato dell’offerta appare assai limitata.<br />
Pertanto, anche l’analisi dell’offerta di pubblicità appare confermare la consolidata distinzione tra i<br />
mercati pubblicitari a seconda del mezzo di comunicazione.<br />
c) Elementi conclusivi: il meccanismo di formazione e l’evoluzione dei prezzi <strong>delle</strong> inserzioni<br />
Stanti le predette caratteristiche della domanda e dell’offerta, ne deriva l’equilibrio dei vari mercati<br />
pubblicitari. Nel Capitolo 3, è stato riportato l’andamento della raccolta pubblicitaria, in generale e<br />
suddiviso per mezzi. In quell’occasione, è stata evidenziata la stretta interdipendenza tra<br />
l’andamento dei mercati pubblicitari e l’evoluzione del prodotto interno lordo (cd. effetto reddito).<br />
In particolare, questi mercati hanno subito notevolmente la crisi economico-finanziaria degli ultimi<br />
anni (andamento ciclico, cd. effetto congiunturale), facendo registrare, in particolare nel 2009,<br />
significative contrazioni in valore. È emerso inoltre un rilevante declino della componente<br />
editoriale, che appare avere natura strutturale e non solo congiunturale, nonché la concomitante<br />
rapida ascesa della pubblicità on line. Ciò potrebbe far preludere alla sostituibilità tra le inserzioni<br />
sul web e quelle su quotidiani e periodici (oltre che eventualmente sugli altri mezzi).<br />
A questo riguardo vale osservare come vi sia una consolidata giurisprudenza nazionale ed<br />
internazionale che afferma (anche nel caso di prodotti pubblicitari) come l’esistenza di un certo<br />
grado di sostituibilità dal lato della domanda non giustifichi di per sé la definizione di un mercato<br />
pubblicitario più ampio, che comprenda più mezzi di comunicazione 164 . In sostanza, la sostituibilità<br />
163 Publikompass nel corso dell’audizione del 30 novembre 2010 indicava “[…] che la pubblicità su ciascun mezzo<br />
costituisce un comparto distinto anche dal punto di vista dell’assetto organizzativo interno <strong>delle</strong> concessionarie, le<br />
quali, per ogni tipologia di mezzo, dispongono di divisioni separate.” cfr. Verbale di audizione del 30 novembre 2012.<br />
Anche il gruppo Il Sole 24 Ore ha affermato, da un lato, che “a livello commerciale la Società ha tre reti di vendita<br />
separate (stampa, radio e internet) ma sono sempre possibili offerte integrate” e dall’altro di aver “[…] creato una<br />
divisione interna alla propria concessionaria per operare sul web, Websystem, che si configura realmente come<br />
concessionaria multi-editori, […]”; cfr. verbale di audizione de Il Sole 24 Ore. cit.<br />
164 In tal senso, “Even though some advertisers may switch some their advertising to other media rather than absorb an<br />
increase in price of broadcast television spot advertising, the existence of such advertisers would not prevent stations<br />
from profitably raising their prices a small but significant amount. During individualized negotiations between<br />
advertisers and broadcast television stations, advertisers provide stations with information about their advertising<br />
needs, including their target audience. This enables television stations to identify advertisers with strong preferences<br />
for broadcast television advertising. At a minimum, broadcast television stations could profitably raise prices to those<br />
advertisers who view broadcast television as a necessary advertising medium either as their sole method of advertising<br />
or as a necessary complement to other advertising media”, United States District Court for the District of Columbia,<br />
Allegato A alla Delibera n. 551/12/CONS 117