indagine conoscitiva - Corriere delle comunicazioni
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78,6% degli utenti attivi (21,2 milioni di utenti) lo utilizza, con un tempo speso medio mensile per<br />
persona pari a ben 7 ore circa, di gran lunga superiore al consumo medio di qualunque altro sito 332 .<br />
Crescono a doppia cifra le categorie e i luoghi dedicati alle social community, all’intrattenimento e<br />
tutte le realtà fondate sul terreno della collettività e della condivisione. Anche l’informazione si<br />
estende creando “luoghi” di condivisione on line, trasformando il modo di concepire, diffondere e<br />
consumare le notizie, sia sotto il profilo giornalistico-editoriale 333 sia nel campo della<br />
comunicazione pubblicitaria.<br />
Per quanto di stretto interesse in questa sede, si avvertono mutamenti nelle strategie di<br />
comunicazione commerciale, con la creazione (o almeno il tentativo) di un contatto diretto e<br />
continuo tra aziende inserzioniste e consumatori. La ricerca di mercato si trasforma pertanto in<br />
un’attività primariamente intesa come ascolto e analisi. Tuttavia, l’ascolto è reso difficile dalla<br />
proliferazione degli ambienti (Wikipedia censisce attualmente, senza pretesa di esaustività, circa<br />
200 diversi social network attivi) e dal “brusio” di fondo <strong>delle</strong> conversazioni. Di contro, è da<br />
rilevare che, a livello mondiale, in termini di visitatori unici, i primi cinque social network coprono<br />
più dell’80% degli utenti e il primo (Facebook) è largamente maggioritario 334 .<br />
Tutto il mondo della comunicazione è interessato da queste trasformazioni; anche i soggetti che<br />
operano nell’intermediazione (agenzie e centri media, v. Capitolo 2) sono sollecitati ad acquisire<br />
nuove competenze per accompagnare le aziende inserzioniste nel processo di trasformazione<br />
causato dal web. Si stanno pertanto sperimentando nuove forme di comunicazione attraverso i<br />
social network dove più che comprare spazi media si costruisce la consapevolezza della marca<br />
(brand awareness) tramite discussioni. Non si valuta l'audience solo in termini quantitativi ma<br />
anche di affinità di target.<br />
Parallelamente, i cellulari di nuova generazione (smartphone), caratterizzati dall’essere sempre<br />
connessi (always on), consentono nuove modalità di fruizione e di consumo, modificano la filiera<br />
dei contenuti e creano nuove opportunità per gli investimenti sul mobile (nel 2010, il mobile<br />
advertising ha registrato un incremento pari al 15%), oltre ad agevolare il passaggio dalla<br />
comunicazione all’acquisto.<br />
Sotto il profilo commerciale, si ritiene che la quantità e la qualità dei dati detenuti dai social<br />
network su ciascun utente consentano una comunicazione pubblicitaria assai mirata rispetto a<br />
qualsiasi altra tipologia di media, ed anche, in ambito web, di sito. Appare inoltre esserci una<br />
correlazione positiva tra predisposizione commerciale e utilizzo dei social network: il 70% degli<br />
utenti di Facebook acquista on line (il 12% in più rispetto alla media degli adulti attivi on line) e il<br />
53% segue un brand. Tutti indicatori della capacità di queste piattaforme nell’orientare i consumi.<br />
Di conseguenza, sempre da un punto di vista commerciale, i social media danno la possibilità di<br />
rompere le barriere tra consumatore e brand e diventano un importante strumento di relazione per le<br />
aziende su cui pianificare le proprie attività di marketing e valutare il valore della relazione con il<br />
cliente finale. Le imprese hanno iniziato ad utilizzare le piattaforme di microblogging e i social<br />
network come strumento di diffusione della comunicazione e come fonte per l’aggiornamento in<br />
tempo reale <strong>delle</strong> informazioni. Nel tempo l’informazione si è trasformata in senso opposto alla<br />
tradizionale comunicazione. I social network, i blog personali e le piattaforme di microblogging<br />
rappresentano le nuove fonti di informazione e i nuovi canali di diffusione <strong>delle</strong> notizie per i nuovi<br />
consumatori con un flusso di notizie dal basso.<br />
332 Audiweb, Internet ranking Brand, dicembre 2011.<br />
333 È sempre più frequente, anche da parte <strong>delle</strong> testate quotidiane, l’utilizzo di strumenti provenienti dai social network,<br />
quali il “Mi piace” di Facebook, che consentono un’interazione con i lettori oltre alla condivisione <strong>delle</strong> notizie e,<br />
qualora associati alla licenza Creative Commons, consentono la diffusione on line di articoli tratti dalla testata<br />
giornalistica.<br />
334 comScore, Media Matrix, 2011.<br />
Allegato A alla Delibera n. 551/12/CONS 192