indagine conoscitiva - Corriere delle comunicazioni
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Tabella 2.8 – Ripartizione del fatturato dei servizi di intermediazione pubblicitaria per<br />
tipologia di entrata<br />
Ricavi 2009 2010<br />
- derivanti da servizi forniti a clienti/inserzionisti 95,0% 94,1%<br />
- derivanti da transazioni con concessionarie di pubblicità al netto della quota<br />
trasferita ai clienti/inserzionisti (*)<br />
5,0% 5,9%<br />
Totale 100,0% 100,0%<br />
(*)<br />
Fra i ricavi derivanti da transazioni con le concessionarie di pubblicità sono stati inclusi esclusivamente gli introiti derivanti<br />
dall’attività di intermediazione pubblicitaria, escludendo pertanto quanto realizzato a fronte di altri servizi eventualmente con i<br />
medesimi operatori.<br />
Fonte: elaborazioni Agcom su dati aziendali<br />
Inoltre, con la sola eccezione dei periodici che nel 2010 hanno presentato una dinamica peculiare<br />
riconducibile principalmente alla difficile congiuntura economica, i mezzi più “forti” (televisione e<br />
quotidiani) corrispondono un minor valore (relativo) – ovviamente in termini assoluti è vero<br />
assolutamente il contrario – dei premi di fine anno (rispettivamente 4,1% e 4,2% del fatturato, v. Tab.<br />
2.9, pari a circa l’1% degli investimenti gestiti), mentre quelli più “deboli”, per dimensione<br />
complessiva <strong>delle</strong> spese pubblicitarie, un valore assai più elevato, tra il 9% ed il 13% del fatturato,<br />
ossia tra il 2% ed il 5% degli investimenti amministrati. Con riferimento ai periodici, si osserva che la<br />
quota dei premi di fine anno corrisposta ai centri media nel biennio 2008-2009, in linea con<br />
l’andamento dei mezzi più “deboli”, era decisamente superiore in termini relativi al valore<br />
corrisposto da quotidiani e televisione.<br />
Tabella 2.9 – Ripartizione del fatturato dei servizi di intermediazione pubblicitaria per<br />
tipologia di entrata e per mezzo (2010)<br />
Ricavi Quotidiani Periodici Televisione Radio<br />
Internet<br />
(display)<br />
- da servizi forniti a clienti/inserzionisti 95,8% 96,4% 95,9% 91,0% 87,2%<br />
- da transazioni con concessionarie al netto<br />
della quota trasferita ai clienti/inserzionisti (*) 4,2% 3,6% 4,1% 9,0% 12,8%<br />
Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%<br />
(*)<br />
Fra i ricavi derivanti da transazioni con le concessionarie di pubblicità sono stati inclusi esclusivamente gli introiti derivanti<br />
dall’attività di intermediazione pubblicitaria, escludendo pertanto quanto realizzato a fronte di altri servizi eventualmente con i<br />
medesimi operatori.<br />
Fonte: elaborazioni Agcom su dati aziendali<br />
Tali evidenze confermano sia la rilevanza economica del fenomeno dei premi di fine anno, sia la<br />
relazione (inversa) tra la forza del mezzo di comunicazione (e <strong>delle</strong> relative concessionarie) e gli<br />
introiti (relativi) che le concessionarie devono corrispondere ai centri media, con i suindicati possibili<br />
effetti anticoncorrenziali.<br />
Inoltre, tenuto conto <strong>delle</strong> predette asimmetrie informative caratterizzanti il rapporto fra centro media<br />
e inserzionista di pubblicità, la specifica natura <strong>delle</strong> negoziazioni potrebbe produrre un<br />
disallineamento tra le indicazioni dei clienti e le strategie <strong>delle</strong> agenzie<br />
I maggiori centri media auditi hanno tuttavia evidenziato, l’esistenza di tre ordini di motivi che<br />
scongiurerebbero il dispiegarsi di effetti distorsivi sul sistema derivanti da questo conflitto di<br />
interessi. Il primo concerne lo sviluppo, a partire dal 2003, del sistema di auditing dei centri media<br />
Allegato A alla Delibera n. 551/12/CONS 68