indagine conoscitiva - Corriere delle comunicazioni
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audiovisivi), lineari e a richiesta, diffusi su “altri mezzi di comunicazione elettronica”, cioè su reti<br />
diverse da quelle impiegate per la radiodiffusione televisiva tradizionale (fruita dal televisore<br />
mediante ricezione del segnale analogico, digitale, satellitare).<br />
Nonostante questi cambiamenti, come sottolineato dall’Autorità nella Relazione annuale del 2011,<br />
tali offerte, seppur di grande interesse, rimangono tendenzialmente limitate sia da un punto di vista<br />
economico, sia da quello <strong>delle</strong> audience. I dati diffusi nella Relazione annuale hanno infatti<br />
mostrato un panorama nel quale resta indiscussa la centralità della televisione gratuita degli<br />
operatori storici, in un contesto “parzialmente rimodulato dalla convergenza e dall’innovazione”.<br />
Come emergerà nel prosieguo, anche dalle informazioni acquisite nella presente <strong>indagine</strong> è emerso<br />
come il processo di digitalizzazione dei contenuti, lo sviluppo tecnologico e la progressiva<br />
importanza assunta dalla televisione a pagamento siano solo teoricamente suscettibili di comportare,<br />
fra le altre cose, un’instabilità profonda nella distribuzione <strong>delle</strong> audience fra i canali tradizionali<br />
della televisione analogica, destinati allo switch-off completo nel 2012, e i nuovi canali digitali<br />
diffusi sia sul DTT, sia sul satellite.<br />
4.4.2. Il mercato della raccolta pubblicitaria sul mezzo televisivo<br />
La raccolta pubblicitaria televisiva consiste nell’offerta di spazi pubblicitari – quali spot, minispot,<br />
telepromozioni e televendite – agli inserzionisti da parte <strong>delle</strong> emittenti televisive per il tramite <strong>delle</strong><br />
concessionarie di pubblicità. Come descritto tradizionalmente dalle Autorità antitrust nazionale e<br />
comunitaria, nonché da ultimo da questa Autorità nell’ambito del procedimento di individuazione<br />
dei mercati rilevanti del sistema integrato <strong>delle</strong> <strong>comunicazioni</strong>, di cui alla delibera n. 555/10/CONS,<br />
il mercato della raccolta pubblicitaria sul mezzo televisivo costituisce un tipico mercato a due<br />
versanti dove le emittenti televisive, da un lato, forniscono contenuti ai telespettatori e, dall’altro<br />
lato, offrono inserzioni agli investitori pubblicitari.<br />
In particolare, le aziende che intendono trasmettere messaggi promozionali sulle emittenti televisive<br />
si rivolgono in primo luogo alle agenzie di pubblicità (le quali impostano e creano la campagna<br />
pubblicitaria) ed ai centri media (che si occupano della strategia, della pianificazione e<br />
dell’acquisizione degli spazi pubblicitari). In secondo luogo, i centri media (in alternativa,<br />
direttamente gli inserzionisti) acquistano dalle imprese concessionarie di pubblicità gli spazi messi a<br />
disposizione dalle emittenti (per una discussione generale della struttura di transazioni si rimanda ai<br />
Capitoli 1 e 2).<br />
Come evidenziato nel Capitolo 3, la televisione rappresenta di gran lunga il più importante mercato<br />
pubblicitario (con una quota sui ricavi nazionali che supera il 50% dell’above the line), ed evidenzia<br />
un andamento che dimostra una forte capacità di tenuta anche in periodi di profonda crisi come<br />
quelli attuali.<br />
Dal punto di vista geografico, tale mercato possiede una dimensione nazionale, in considerazione<br />
del regime normativo, <strong>delle</strong> barriere linguistiche, nonché di fattori culturali. È comunque possibile<br />
distinguere anche un ambito locale rispetto a quello nazionale, in base alle caratteristiche della<br />
domanda di inserzioni (cfr. § 4.3.2).<br />
Infatti, gli inserzionisti attivi a livello nazionale che vogliano veicolare la propria pubblicità ad un<br />
pubblico quanto più vasto possibile non ritengono sostituibili le inserzioni nazionali con quelle<br />
locali. Allo stesso modo, gli operatori attivi a livello locale sono interessati a raggiungere una fascia<br />
di popolazione entro confini geografici limitati. Tale conclusione è stata confermata anche nel corso<br />
dell’<strong>indagine</strong>, ove è emerso, peraltro, che il contesto locale si contraddistingue per una maggiore<br />
sostituibilità, dal lato della domanda degli inserzionisti, tra le forme pubblicitarie diffuse attraverso i<br />
diversi mezzi. L’inserzionista locale, infatti, solitamente pianifica campagne semplici (talvolta<br />
legate a singoli eventi promozionali), che difficilmente prevedono la diffusione di messaggi<br />
mediante mezzi diversi. Così, in ambito locale, un inserzionista può ritenere intercambiabile<br />
Allegato A alla Delibera n. 551/12/CONS 124