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indagine conoscitiva - Corriere delle comunicazioni

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Infatti, come confermato dagli operatori del settore, si tratta di un’attività complessa influenzata da<br />

molteplici variabili, soprattutto in un settore dell’intermediazione pubblicitaria - come quello<br />

nazionale - caratterizzato da complessità e scarsa trasparenza 53 . Il centro media è l’epicentro di un<br />

sistema complesso di rapporti negoziali che coinvolgono rispettivamente i clienti e le<br />

concessionarie di pubblicità, caratterizzato da incentivi economici che sono in grado di influire sul<br />

processo di formazione dei prezzi pagati dagli inserzionisti di pubblicità. Pertanto, non rivestendo,<br />

come dovrebbe essere, un ruolo di operatore super partes, il centro media finisce per essere<br />

condizionato dalle eventuali distorsioni indotte dai particolari meccanismi economici di<br />

remunerazione che potrebbero - come sarà evidenziato nei paragrafi successivi - indurre scelte subottimali<br />

dell’investimento pubblicitario 54 .<br />

Con riferimento alla attività di controllo dell’auditor sulle overcommission, nel corso dell’<strong>indagine</strong><br />

è emerso che le verifiche effettuate, seppure di indubitabile valore per il cliente 55 , presentano alcuni<br />

limiti oggettivi che, come affermato dagli stessi operatori, rendono impossibile la produzione di una<br />

vera e propria certificazione dei diritti di negoziazione 56 .<br />

Infatti, l’attività di verifica <strong>delle</strong> overcommission rappresenta un sistema di controllo molto<br />

complesso, in ragione di alcune caratteristiche dei rapporti commerciali fra centri media e<br />

concessionaria già evidenziate nei paragrafi precedenti (v. § 2.2.2) e, in particolare: a) la<br />

molteplicità di variabili che influenzano sia l’articolazione, sia l’effettiva corresponsione dei diritti<br />

di negoziazione; b) il basso livello di standardizzazione; c) la scarsa trasparenza dei meccanismi di<br />

calcolo, rendicontazione e riconoscimento fra tutti i clienti del vantaggio economico riconosciuto<br />

dal centro media a fronte del diritto di negoziazione percepito 57 .<br />

In presenza di queste caratteristiche del sistema negoziale che regola il rapporto fra centro media e<br />

concessionaria di pubblicità, la verifica da parte dell’auditor del vantaggio economico<br />

eventualmente riconosciuto al cliente, a fronte dei diritti di negoziazione percepiti dal centro media,<br />

non può che limitarsi ad una mera analisi di congruità del probabile valore dello sconto ottenuto<br />

sulla base, anche in questo caso, di un’analisi di benchmark.<br />

In altri termini, l’auditor analizza le diverse variabili che possono condizionare l’importo percepito<br />

dal centro media che può dipendere, ad esempio, dall’andamento storico degli investimenti del<br />

cliente, dalle peculiari caratteristiche dei mezzi sul quale è veicolata la pubblicità, dal prezzo medio<br />

degli spazi, ecc. In assenza di un ordine di grandezza certo circa l’importo (lo sconto, la riduzione<br />

della fee) riconosciuto al singolo cliente dal centro media, il lavoro dell’advisor si limita alla<br />

formulazione di un’ipotesi circa il “vantaggio congruo”, parametrato ad un valore medio di<br />

riferimento, da riconoscere a fronte della pianificazione media effettuata dal cliente, in quel<br />

particolare momento, con quelle concessionarie.<br />

53<br />

Cfr. “L’auditor […] svolge prevalentemente l’attività di saving associato al controllo della qualità della campagna<br />

pubblicitaria gestita dai centri media per conto dei clienti. Si tratta di funzioni che non possono essere separate, poiché<br />

si tratta di verificare quanto è stato pagato per quello che è stato acquistato dall’inserzionista, attività influenzata da<br />

molte variabili, trattandosi di un settore caratterizzato da complessità e scarsa trasparenza”. Cfr. verbale di audizione<br />

della società A+, cit., p. 2 e ss.<br />

54<br />

“A differenza di un centro media innanzitutto noi siamo super partes, e spesso ci accorgiamo che le informazioni da<br />

noi fornite non sono fornite da una centrale. Il centro media è parte in causa della catena e dei costi, e dunque non è<br />

atto a gestirne il controllo. Anche i dati forniti dal centro media sono inevitabilmente di parte, e possono nascondere o<br />

non evidenziare alcune dinamiche. Quello che tengo a ribadire, è che noi siamo e continueremo ad essere super partes,<br />

senza alcun tipo di amicizia con alcun centro media, proprio per non essere portati alla tentazione di occultare<br />

situazioni non positive. Noi vogliamo dire la verità.” Cfr. Advexpress, Casini (Accenture), cit.<br />

55<br />

Cfr. ADVexpress, “Casini (Accenture): Con il media auditing risparmi al del 5% sulle pianificazioni”, 21 dicembre<br />

2007.<br />

56<br />

“A+ afferma che, essendo un sistema complesso a cui partecipano diverse variabili fra loro correlate, si tratta di un<br />

controllo che non può avere esiti di certificazione puntuale, quindi si traduce in una valutazione complessiva”, cfr.<br />

verbale di audizione della società A+, cit., p. 3.<br />

57<br />

Cfr. verbale di audizione della società A+, cit., p. 2 e ss.<br />

Allegato A alla Delibera n. 551/12/CONS 41

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