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indagine conoscitiva - Corriere delle comunicazioni

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4.11 Conclusioni<br />

L’analisi condotta nei precedenti paragrafi ha evidenziato, in primo luogo, la limitata sostituibilità,<br />

sia dal lato della domanda, sia dal lato dell’offerta, della pubblicità su base nazionale <strong>delle</strong> diverse<br />

piattaforme di comunicazione, nonostante lo sviluppo tecnologico trainato dai processi di<br />

digitalizzazione stia producendo notevoli effetti (diretti ed indiretti) su tutti i mezzi di<br />

comunicazione di massa. Pertanto, in linea con la costante casistica nazionale e internazionale, in<br />

considerazione <strong>delle</strong> differenze esistenti nella struttura della domanda, che condiziona i relativi<br />

prezzi, nella durata e nelle modalità di offerta del messaggio pubblicitario, nonché in ragione <strong>delle</strong><br />

specificità normative che li caratterizzano, si conferma la segmentazione dei mercati della raccolta<br />

pubblicitaria nazionale in base al mezzo di comunicazione (Cfr. § 4.3).<br />

L’approfondimento circa gli assetti concorrenziali dei singoli mercati ha evidenziato in alcuni<br />

Mercati elevati livelli di concentrazione, una sostanziale opacità del processo di formazione dei<br />

prezzi e una struttura negoziale che produce ulteriori effetti di chiusura.<br />

Sintetizzando, è possibile distinguere i diversi ambiti della pubblicità sui mezzi classici in due<br />

grandi gruppi. Nel primo, si annoverano i mercati caratterizzati da assetti sostanzialmente<br />

competitivi (radio, editoria periodica, editoria quotidiana e pubblicità esterna) ove, l’analisi<br />

condotta ha evidenziato che problematiche antitrust potrebbero derivare, non tanto dalla struttura<br />

del mercato che li caratterizza, bensì da fattori esogeni ovvero endogeni al sistema pubblicitario nel<br />

suo complesso (struttura <strong>delle</strong> relazioni negoziali) oppure dalla presenza di pratiche<br />

comportamentali lesive del normale funzionamento del mercato se associate a potere di mercato.<br />

Nel dettaglio per la radio, l’editoria periodica e l’editoria quotidiana, stante l’assetto di mercato che<br />

li caratterizza, problematiche di natura competitiva potrebbero derivare, in particolare, dalla<br />

possibilità che le concessionarie legate ai maggiori gruppi editoriali, i quali agiscono su più mezzi<br />

di comunicazione, sfruttino, soprattutto se dotate di significativo potere di mercato, il vantaggio<br />

derivante da tale posizione privilegiata per attuare modalità di vendita integrate multimezzo, che<br />

potrebbero porre in una situazione di svantaggio competitivo le concessionarie indipendenti attive<br />

nel settore, oltre che innalzare barriere economiche all’accesso per gli inserzionisti di pubblicità.<br />

Problematiche specifiche si sono riscontrate con riferimento, da un lato, al mercato della pubblicità<br />

sul mezzo radiofonico, stante l’assenza di un sistema di rilevazione degli ascolto, dall’altro, alla<br />

pubblicità esterna, ove l’analisi <strong>delle</strong> problematiche concorrenziali sembra indirizzarsi sull’estrema<br />

parcellizzazione dei contesti regolamentari locali, con significativi costi amministrativi di accesso al<br />

mercato, peraltro assai differenziati da comune a comune.<br />

Al secondo gruppo sono riconducibili i mercati pubblicitari caratterizzati da un assetto<br />

particolarmente concentrato, con la presenza di un soggetto in posizione dominante che, pertanto,<br />

potrebbe adottare comportamenti alquanto indipendenti dai propri concorrenti, consumatori e<br />

clienti. In tali contesti, l’inefficiente assetto competitivo che spesso assume carattere di stabilità e di<br />

strutturalità rischia di riflettersi sull’intero sistema pubblicitario anche in considerazione dei legami<br />

sussistenti, tramite accordi di overcommission, con i maggiori centri media di cui si è parlato.<br />

Fra questo gruppo di mercati occorre, tuttavia, distinguere, in primo luogo, la raccolta pubblicitaria<br />

cinematografica caratterizzata da un assetto particolarmente concentrato che tuttavia, in assenza di<br />

altri rilevanti caratteristiche statiche idonee ad ingessare le dinamiche competitive, rappresenta un<br />

esito verosimile considerate, sia la debolezza dimensionale, sia la declinante fase del ciclo di vita<br />

del prodotto in cui versa il settore e, in secondo luogo, la pubblicità annuaristica, per la quale si è<br />

appurato come la presenza di caratteristiche statiche (elevati effetti di rete, significativi costi fissi e<br />

affondati, poca propensione degli inserzionisti e dei consumatori al multi-homing) e dinamiche<br />

(mercato precedentemente monopolizzato, elevata fidelizzazione dei consumatori, concorrenza dei<br />

nuovi servizi digitali), possano spiegare, non solo per l’Italia, il convergere verso un equilibrio del<br />

mercato particolarmente concentrato. L’attuale livello di concentrazione in entrambi i comparti è<br />

Allegato A alla Delibera n. 551/12/CONS 186

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