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indagine conoscitiva - Corriere delle comunicazioni

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la percentuale di famiglie che possiedono un collegamento broadband in Italia è ancora di gran<br />

lunga inferiore agli altri paesi europei (49% rispetto al 57% della Spagna o al 75% della Germania).<br />

In questo senso, come detto, il settore più interessato dall’avvento <strong>delle</strong> nuove tecnologie è<br />

senz’altro la stampa, in particolare quella quotidiana. Gli altri media, che consentono anche una<br />

fruizione contemporanea, come la radio e la televisione, hanno avvertito meno la “rivoluzione del<br />

web”.<br />

È da considerare, d’altro canto, che internet è una piattaforma su cui convergono tutti i media e le<br />

interazioni sono inevitabili. Gli utenti hanno scoperto nuove forme di fruizione dei mezzi classici,<br />

non solo leggendo le notizie on line ma anche “rivedendo” i contenuti televisivi o scoprendo nuovi<br />

contenuti 344 . Il IX Rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione, segnala che, indipendentemente<br />

dall’uso del televisore, il 12,3% della popolazione attinge ai siti internet <strong>delle</strong> emittenti televisive<br />

per seguire i programmi prescelti, il 22,7% utilizza YouTube, ed il 17,5% segue programmi scaricati<br />

tramite il web da altre persone.<br />

In tal senso è sufficiente considerare che YouTube (del gruppo Google) in Italia registra una<br />

continua crescita 345 , essendo passato dall’ottavo sito in termini di visitatori unici nel 2009 al terzo<br />

sito più visitato nel novembre del 2011, con una audience pari al 65,6% di utenti attivi (e del 32,6%<br />

dell’intera popolazione, rispetto a 47,9% e 18,4% rispettivamente nel 2009), e con un deciso<br />

incremento del tempo speso per persona.<br />

Tale evidenza rafforza ancora una volta la considerazione che internet rappresenta un ambito a parte<br />

rispetto agli altri media. Anche allorché vengono utilizzati dati, informazioni e contenuti dei media<br />

tradizionali, le modalità di fruizione e la gestione dell’offerta assumono caratteristiche peculiari<br />

della rete che spesso sfuggono agli editori classici.<br />

5.3 Il versante pubblicitario<br />

Seppure inizialmente la pubblicità on line è stata venduta in analogia alle modalità degli altri mezzi,<br />

nel tempo si è evoluta verso nuove forme di remunerazione. A livello mondiale, negli ultimi anni, è<br />

cresciuta in misura evidente la quota di pubblicità on line venduta a performance 346 .<br />

Parallelamente, nel tempo, la pubblicità on line ha sviluppato nuove forme di comunicazione<br />

pubblicitaria, diventando sempre più elaborata, evolvendosi dalle forme statiche tipiche dei primi<br />

anni di diffusione di internet, a soluzioni sempre più sensibili al profilo del singolo utente, così<br />

come emerge dal suo comportamento di navigazione del web (cd. behavioral targeting) 347 . Pertanto<br />

344 Nel corso del 2011 in Italia è stato realizzato un programma di matrice televisiva, Servizio Pubblico, diffuso su<br />

alcune reti televisive locali e su internet, attraverso un sito dedicato e attraverso altri siti di testate on line.<br />

L’esperimento ha raggiunto un notevole risultato; infatti, le prime cinque puntate trasmesse hanno avuto una media<br />

d'ascolto del 9,63% con 2.397.000 telespettatori. A questi sono da aggiungere i contatti registrati al flusso streaming sul<br />

sito dedicato durante ogni puntata (2 milioni di media) oltre a quelli registrati sui siti del Fatto Quotidiano, Repubblica<br />

e <strong>Corriere</strong>.<br />

345 Audiweb, Internet Ranking brand, 2011.<br />

346 In particolare, IAB Internet Advertising Revenue Report, 2010, in cui si rappresentano i trends storici (2005 - 2010)<br />

<strong>delle</strong> inserzioni in base al modello di prezzo. Evidenza confermata anche dagli operatori del settore, come si evince dal<br />

verbale dell’audizione di Microsoft del 4 febbraio 2011 “la pubblicità on line è in continua evoluzione così come i<br />

soggetti che si rivolgono al mezzo internet per veicolare le proprie campagne pubblicitarie. In particolare, fino a<br />

qualche anno fa, gli inserzionisti che affidavano la propria comunicazione pubblicitaria alle campagne di tipo<br />

performance appartenevano principalmente al settore del tempo libero (agenzie viaggi). Attualmente anche i clienti di<br />

rilevanti dimensioni in termini di investimento pubblicitario, quali le compagnie di telecomunicazione, affiancano le<br />

campagne brand a quelle performance”.<br />

347 Si veda ad esempio nel verbale dell’audizione del 4 febbraio 2011 di Microsoft che “illustra le peculiarità di Criteo,<br />

piattaforma di acquisto degli spazi pubblicitari che occupa uno spazio specialistico nell’ambito del più ampio segmento<br />

dei servizi di intermediazione pubblicitaria. Il network Criteo si occupa di behavioural targeting e rappresenta<br />

l’evoluzione di una sistema di pianificazione basato proprio sulla relazione utente-contenuto tramite l’utilizzo di<br />

Allegato A alla Delibera n. 551/12/CONS 196

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