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indagine conoscitiva - Corriere delle comunicazioni

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4.4 Il mercato della raccolta pubblicitaria sul mezzo televisivo<br />

4.4.1 Introduzione<br />

Negli ultimi due anni, il settore televisivo è stato interessato da profondi cambiamenti, sia sul piano<br />

economico e tecnologico, sia su quello normativo.<br />

La digitalizzazione <strong>delle</strong> reti e lo sviluppo di piattaforme di distribuzione dotate di maggiore<br />

capacità trasmissiva hanno infatti aumentato la varietà e la disponibilità dei contenuti, gratuiti e a<br />

pagamento, sia dal lato dell’offerta, sia dal lato della domanda. Le possibilità di compressione del<br />

segnale e la sua codifica/decodifica numerica hanno, infatti, ridotto i problemi di scarsità presenti<br />

nell’offerta audiovisiva analogica e ampliato le potenzialità tecniche correlate alla stessa,<br />

contribuendo alla evoluzione <strong>delle</strong> attività economiche e ai modelli di business offerti dai<br />

distributori di contenuti audiovisivi.<br />

Il passaggio dall’analogico al digitale ha determinato, quindi, una profonda trasformazione della<br />

comunicazione audiovisiva, tradizionalmente concepita come un’offerta generalista e lineare,<br />

organizzata in un palinsesto pre-confezionato, in un’offerta non lineare, personalizzata, ove l’utente<br />

fruisce del contenuto attraverso molteplici forme (quali ad esempio il simulcast, la replay TV e la<br />

catch-up tv, le offerte di net tv ), diversi device e in momenti diversi della giornata 172 .<br />

La fruizione di servizi di televisione classica, cioè di tipo lineare, risulta quindi legata alle<br />

piattaforme trasmissive tradizionali, terrestre in primis, ma anche satellite, mentre la piattaforma via<br />

internet si presta a nuove modalità di fruizione da parte di un pubblico orientato a scegliere una<br />

televisione estremamente personalizzata sia nei contenuti che nelle modalità di consumo. L’ingresso<br />

<strong>delle</strong> forme più innovative di televisione ha, quindi, svincolato l’idea di televisione dal concetto di<br />

canale e dalla temporalità rigida del palinsesto, determinando il sorgere di nuove forme di utilizzo,<br />

che diventano sempre più multipiattaforma e interpiattaforma 173 .<br />

Le due principali distinzioni per l’utente finale diventano, da un lato, quella tra servizi gratuiti e a<br />

pagamento e, dall’altro, quella tra servizi non lineari e lineari, cioè fruibili in simultanea con la<br />

comunità degli altri spettatori sintonizzati sullo stesso contenuto.<br />

Questi cambiamenti hanno trovato riflesso anche nei modelli di business degli operatori<br />

tradizionali: in generale, il settore televisivo tende a trasformarsi in filiera, nell’ambito della quale si<br />

affacciano nuovi player, ad esempio gli aggregatori di contenuti, che si affiancano alle figure degli<br />

operatore di rete, fornitore di contenuti e fornitore di servizi (già ridefinite alla luce del passaggio al<br />

digitale), aggregando i contenuti audiovisivi propri e/o di terzi e offrendoli in pacchetti gratuiti o a<br />

pagamento all’utente finale 174 .<br />

Anche il quadro normativo/regolamentare si è adeguato a tali innovazioni, dando conto del<br />

progressivo affrancamento della trasmissione e della fruizione dei servizi audiovisivi dalla rete che<br />

li veicola. Infatti, con le delibere n. 606 e n. 607 del 2010, l’Autorità ha attuato il d. lgs. 44/2010<br />

(più noto come Decreto Romani), definendo l’ambito oggettivo degli SMA (servizi media<br />

172 Come sottolineato nella Relazione annuale 2011 dell’Autorità, “I broadcaster tradizionali cercano di catturare<br />

l’attenzione dell’utente nell’arco dell’intera giornata, rendendo la loro offerta multimediale, diversificando i loro<br />

prodotti e le possibili apparecchiature di accesso sia di tipo hardware sia di tipo software. Più in dettaglio, l’obiettivo<br />

non è solo attrarre l’utente in relazione al contenuto contingente, ma anche quello di espandere la sua esposizione alla<br />

ricezione di servizi audiovisivi fruiti da schermi diversi e in momenti diversi durante il giorno. Per questo, come si<br />

vedrà, si tende a promuovere le sinergie tra le tipologie di contenuti diffusi su mezzi diversi o tra le diverse versioni<br />

dello stesso contenuto reso disponibile su più mezzi”. I mutamenti descritti nel settore sono stati evidenziati anche nel<br />

Libro bianco sui contenuti pubblicato dall’Autorità nel 2011 e disponibile sul sito web, in particolare nel cap. 1.2.5.<br />

173 Di conseguenza, lo schermo televisivo e quello del computer tendono ad essere fungibili, i servizi video da rete fissa<br />

si prestano ad essere replicati o adattati alle reti mobili, i decoder di ultima generazione consentono l’accesso a internet,<br />

oltre alla tradizionale funzionalità di accesso alla rete di radiodiffusione televisiva.<br />

174 Anche su questo punto cfr. Libro bianco sui contenuti, cap. 1.2.5.<br />

Allegato A alla Delibera n. 551/12/CONS 123

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