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indagine conoscitiva - Corriere delle comunicazioni

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Tabella 4.31 - Mercato della pubblicità esterna: pubblicità nazionale e locale<br />

Allegato A alla Delibera n. 551/12/CONS 181<br />

Ricavi (Mln di €) Pubblicità nazionale<br />

2010 (Mln €) (%)<br />

Poster 137 89 65%<br />

Arredo urbano 93 56 60%<br />

Transit 84 50 60%<br />

Aeroporti 60 42 70%<br />

Maxi-formati 46 37 80%<br />

Cartellonistica esterna 30 3 10%<br />

Circuiti tematici 15 12 80%<br />

Insegne luminose 16 8 50%<br />

Totale 481 297 62%<br />

Fonte: stima FISPE<br />

A tale riguardo, occorre evidenziare come gli inserzionisti nazionali che investono su tale mezzo<br />

siano pari a circa 1.200 (cfr. Tabella 4.3), valore non dissimile da quello di radio e televisione, e<br />

assai minore rispetto alle migliaia di aziende che utilizzano quotidiani e periodici (si rimanda al<br />

paragrafo 4.3 per una disamina circa la sostituibilità dal lato della domanda dell’esterna rispetto agli<br />

altri mezzi). Da un punto di vista merceologico, i clienti nazionali di spazi pubblicitari in esterna si<br />

caratterizzano per avere un profilo relativamente più sbilanciato, rispetto agli altri media, verso<br />

l’abbigliamento e la grande distribuzione, che rappresentano oltre un quarto degli investimenti su<br />

tale mezzo. Anche gli enti e le istituzioni pubbliche svolgono un ruolo fondamentale per<br />

l’affissione, specie in periodi pre-elettorali (cd. domanda politica), mentre le società di automobili e<br />

di servizi di tele<strong>comunicazioni</strong> utilizzano l’affissione in linea con quanto avviene, in media, per gli<br />

altri mezzi (pesando complessivamente per circa il 22,5%). Viceversa, il ruolo svolto<br />

dall’alimentare è, in controtendenza rispetto agli altri media, marginale (5%), se si pensa che tale<br />

comparto merceologico rappresenta la principale fonte di investimento pubblicitario in Italia (14,6%<br />

sul totale mezzi, e 20,7% per la sola televisione).<br />

A tale specificità dal lato della domanda, fa da contraltare una peculiare struttura anche dal lato<br />

dell’offerta. In primo luogo, la succitata struttura di mercato a due versanti di questo ambito<br />

pubblicitario (v. Capitolo 1), è ulteriormente complicata dalla presenza di proprietari di siti, che<br />

sono generalmente indipendenti rispetto alle società di pubblicità. In particolare, in questo ambito -<br />

a monte della vendita di spazi pubblicitari, nel mercato dell’accesso ai siti <strong>delle</strong> affissioni -, sono<br />

prevalentemente presenti i Comuni, a cui è pertanto spesso demandata la regolamentazione<br />

dell’accesso 313 , oltre che la fissazione (di buona parte) dei costi di ingresso e di attività 314 . In<br />

313 L’art. 3 del D.Lgs. n. 507/93 conferisce ai comuni la regolazione totale del suolo e della pubblicità sul territorio di<br />

competenza, ferma restando la possibilità di affidare a soggetti privati la gestione dell’attività pubblicitaria. Il comune,<br />

in particolare, disciplina con un apposito regolamento le modalità di effettuazione della pubblicità e può stabilire<br />

limitazioni e divieti per particolari forme pubblicitarie, in relazione ad esigenze di pubblico interesse. Lo stesso<br />

regolamento determina la tipologia e la quantità degli impianti pubblicitari, le modalità per ottenere il provvedimento<br />

per l’installazione, nonché i criteri per la realizzazione del piano generale degli impianti. Esso stabilisce, altresì, la<br />

ripartizione della superficie degli impianti da destinare alle pubbliche affissioni e quella da destinare alle affissioni di<br />

natura commerciale, nonché la superficie degli impianti da attribuire a soggetti privati, comunque diversi dal<br />

concessionario del pubblico servizio, per l’effettuazione di affissioni dirette.<br />

La pubblicità esterna esposta lungo le strade è strettamente regolamentata dal Codice della Strada che, all’art. 23,<br />

comma 1, vieta la collocazione di insegne, cartelli, manifesti, impianti di pubblicità o propaganda, segni orizzontali<br />

reclamistici, sorgenti luminose, che possano ingenerare confusione con la segnaletica stradale, o renderne difficile la

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