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indagine conoscitiva - Corriere delle comunicazioni

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Ebiquity plc, con sede legale a Londra 50 , società attiva nel comparto dei servizi di media auditing<br />

in oltre 70 paesi, fra cui l’Italia.<br />

Sono inoltre presenti piccoli operatori e società internazionali che operano in Italia solo in maniera<br />

residuale. Fra questi ultimi, si ricorda, in particolare, il gruppo internazionale Fairbrother Media<br />

Company, ora FLE, con sede legale in Gran Bretagna, principale attore dei servizi di media<br />

auditing, che agisce in Italia sia in modo autonomo, sia in partnership con i soggetti nazionali.<br />

Come sarà evidente anche al termine dell’analisi economica condotta nei paragrafi successivi, i<br />

servizi prestati dall’auditor non consentono di risolvere in modo risolutivo le opacità e le<br />

inefficienze originate dai meccanismi che regolano il rapporto triangolare fra centro media, cliente,<br />

concessionaria, per le motivazioni di seguito esposte.<br />

Il primo elemento di criticità dell’attività degli auditor concerne le caratteristiche dei clienti che si<br />

avvalgono dei loro servizi che, in Italia, rappresentano meno dell’1% del totale degli investitori<br />

nazionali corrispondenti, nel 2010, a 16.496 soggetti (fonte Nielsen). Si tratta, in particolare, di un<br />

sparuto numero di grandi investitori di pubblicità che, sebbene importanti in termini di spesa<br />

complessiva, rappresentano ancora un numero limitato di operatori 51 . Di contro, i piccoli e medi<br />

investitori non si avvalgono, di norma, dei servizi di media auditing. Ciò equivale a dire che per la<br />

stragrande parte degli inserzionisti italiani le predette problematiche di funzionamento del sistema<br />

pubblicitario, non possono essere risolte, nemmeno in ipotesi, attraverso il ricorso a tali soggetti.<br />

Anche per coloro che si avvalgono dei servizi di media auditing, il contributo fornito dagli auditor,<br />

sebbene prezioso, presenta alcuni limiti oggettivi in ordine alle caratteristiche del controllo<br />

qualitativo della campagna pubblicitaria e alla verifica del vantaggio riconosciuto al cliente a fronte<br />

dei diritti di negoziazione ricevuti dal centro media.<br />

Con riferimento al primo gruppo di controlli, i servizi di media auditing consentono di effettuare<br />

esclusivamente una valutazione di “congruità” del costo sostenuto dall’inserzionista, potendo<br />

evidenziare solo eventuali distorsioni riferibili al singolo rapporto contrattuale e, quindi,<br />

controllando se quanto pagato dal cliente, a fronte della prestazione ricevuta (spazi pubblicitari<br />

acquistati sui diversi mezzi, con quelle concessionarie, in quel dato momento) si discosta da un<br />

valore medio di riferimento. In altri termini, gli auditor collezionano numerosi dati e informazioni<br />

provenienti da fonti diverse per costruire complessi modelli di benchmarking che, applicati alla<br />

singola campagna pubblicitaria, consentono di cogliere eventuali distorsioni rispetto al valore medio<br />

di mercato che sarebbe opportuno pagare sapendo che in media a quella pianificazione, sul quel<br />

target di individui, in quel determinato periodo, corrisponde una determinato prezzo.<br />

La verifica esercitata dagli auditor consente pertanto di cogliere le micro-distorsioni, ossia le<br />

eventuali anomalie con riferimento alla singola transazione, ma non è in grado di evidenziare le<br />

distorsioni più generali di sistema 52 . Ciò significa che l’eventuale effetto derivante dalla presenza di<br />

sistemi di remunerazione poco trasparenti, che influiscono sul valore di benchmark di un particolare<br />

sistema di negoziazione di spazi pubblicitari, non possono essere colti dalle società di auditing. In<br />

altre parole, l’auditor verifica le eventuali distorsioni rispetto ad un benchmark di mercato, ma non<br />

è ovviamente in grado di verificare le distorsioni del benchmark stesso.<br />

50 Cfr. Ebiquity, Annual report and accounts 2010.<br />

51 “In totale, i clienti che si avvalgono di tali servizi di auditing possono essere stimati in meno di un centinaio. In<br />

ponderata rappresentano però la parte più importante del mercato perché sono quasi tutte multinazionali o comunque<br />

grandi investitori pubblicitari”, Verbale di audizione della società A+ del 5 luglio 2011, p. 2.<br />

52 “In secondo luogo, l’attività concerne la qualità della programmazione effettiva, verificando se vi siano state <strong>delle</strong><br />

anomalie e distorsioni rispetto ad un valore “naturale” di benchmarking relativo alla pianificazione media per quel<br />

determinato target, in quello specifico periodo. Tale verifica non può considerare ovviamente <strong>delle</strong> distorsioni più<br />

generali di sistema, che d’altronde la società afferma di non poter escludere.” Cfr. verbale di audizione della società<br />

A+, cit., p. 2.<br />

Allegato A alla Delibera n. 551/12/CONS 40

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