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indagine conoscitiva - Corriere delle comunicazioni

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attivo nel marketing relazionale (offerta) e l’inserzionista pubblicitario (domanda) e l’attività<br />

assume caratteristiche nozionali che contraddistinguono i mercati integrati verticalmente e quindi<br />

non valorizzabili ai prezzi di mercato.<br />

Ne segue, pertanto, una struttura dell’offerta estremamente articolata per dimensione, settore<br />

prevalente di attività, grado e tipologia di specializzazione nell’ambito della fornitura di servizi di<br />

marketing di relazione, nonché tenuto conto della rilevante presenza di una componente locale,<br />

anche estremamente polverizzata sotto il profilo della dislocazione geografica.<br />

Inoltre, nel comparto non si riscontrano barriere economiche, legali o tecnologiche all’entrata. Tale<br />

elemento, che conferisce un certo grado di dinamicità al mercato, si riflette sulla numerosità e<br />

varietà degli operatori, rendendo particolarmente complessa l’esatta individuazione dei soggetti<br />

attivi in tale ambito soprattutto tenuto conto della loro presenza capillare, per tale ragione più<br />

difficile da rintracciare, in ambiti piuttosto limitati corrispondenti a contesti regionali, provinciali, o<br />

addirittura comunali.<br />

Dalle considerazioni appena esposte, appaiono evidenti, le difficoltà di procedere alla<br />

valorizzazione economica del comparto nel suo complesso, soprattutto tenuto conto della rilevanza<br />

della componente locale, sia l’oggettiva difficoltà di procedere alla quantificazione <strong>delle</strong> diverse<br />

categorie del marketing di relazione i cui confini risultano spesso sfumati.<br />

L’Autorità, consapevole <strong>delle</strong> suindicate complessità, come già detto, ha ritenuto opportuno<br />

svolgere una <strong>indagine</strong> di mercato sul comportamento degli inserzionisti di pubblicità finalizzata ad<br />

accertare la consistenza e la composizione degli investimenti pubblicitari <strong>delle</strong> imprese, fra cui, la<br />

spesa in attività di marketing di relazione. Tale esercizio è diventato vieppiù importante tenuto<br />

conto, come più volte rappresentato, della decisione di Assocomunicazione di sospendere il<br />

processo di monitoraggio e rilevazione <strong>delle</strong> attività del below the line, che per numerosi anni ha<br />

rappresentato la principale fonte di riferimento per l’analisi della dimensione economica del<br />

comparto.<br />

Come suggerito dagli operatori del settore 403 , stante la polverizzazione dal lato dell’offerta, nonché<br />

la crescita esponenziale <strong>delle</strong> forme di comunicazione d’impresa derivante dall’evoluzione<br />

tecnologica, gli strumenti di rilevazione più affidabili per comprendere l’andamento del settore<br />

della comunicazione sembrano essere quelli fondati sull’analisi della domanda. La scelta operata<br />

dall’Autorità che contempla la sottoposizione di un questionario ad un campione rappresentativo di<br />

inserzionisti di pubblicità, risulta essere, pertanto, perfettamente in linea con l’esigenza di assicurare<br />

una rappresentazione del fenomeno del below the line, quanto più aderente al reale andamento del<br />

settore.<br />

403<br />

Cfr. verbale di audizione di Assocomunicazione del 7 giugno 2011, p. 4 e verbale di audizione di UPA del 7 ottobre<br />

2010.<br />

Allegato A alla Delibera n. 551/12/CONS 227

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