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indagine conoscitiva - Corriere delle comunicazioni

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monitoraggio dell’efficacia <strong>delle</strong> campagne pubblicitarie, anche attraverso collegamenti diretti agli<br />

ad server per misurarle. Sono state create <strong>delle</strong> divisioni separate a causa <strong>delle</strong> peculiarità del<br />

web, che necessita di specializzazione, sia dal lato della domanda, sia sotto il profilo dell’analisi;<br />

specularmente, quindi, dal lato dell’offerta, ci si è organizzati con personale dedicato e<br />

specializzato. Inoltre, avendo la pubblicità un valore differente a seconda del mezzo (quotidiano<br />

ovvero web), una negoziazione unica risultava problematica sotto il profilo commerciale. Di<br />

conseguenza si è sviluppata una rete dedicata, che si occupa di raccolta pubblicitaria on line solo<br />

di tipo display” (cfr. verbale di audizione de Il Sole 24 ore del 2 dicembre 2010). In tal senso, un<br />

altro editore tradizionale ha sottolineato come “la scelta strategica effettuata con la separazione<br />

societaria fra l’attività di raccolta su mezzi dell’area classica e quella sui mezzi innovativi<br />

rispecchia le profonde differenze che attengono ai due comparti, e quindi al diverso grado di know<br />

how richiesto agli agenti di vendita e al raggiungimento di una massa critica tale da permettere<br />

una maggiore competizione con le concessionarie concorrenti” (cfr. verbale di audizione di<br />

Mondadori).<br />

Se ciò vale per la componente tradizionale che opera sul web, tali considerazioni valgono vieppiù<br />

per gli operatori specifici di internet (Google, Facebook, Yahoo!, ecc.) che, come visto,<br />

rappresentano la principale componente dell’attuale offerta pubblicitaria on line.<br />

5.4.1. Segmentazione tra search e non search<br />

Come anticipato in precedenza, in alcuni casi 377 si è proceduto a segmentare il mercato della<br />

raccolta pubblicitaria on line tra pubblicità di tipo search e di tipo non search.<br />

Tra le ragioni alla base di questa distinzione si ritrova spesso l’idea dei diversi obiettivi strategici, la<br />

valorizzazione del marchio nel caso della non search (in particolare della display) e l’efficacia di<br />

breve periodo della comunicazione commerciale per il search. In tal senso, storicamente, la<br />

pubblicità di tipo display è stata associata alla macrocategoria della comunicazione (brand<br />

awarness) che stimola il ricordo della marca e del prodotto (branding), con un’efficacia di medio<br />

periodo, mentre il search fa parte di quella classe di comunicazione pubblicitaria (performance) che<br />

induce il consumatore ad intraprendere un’azione immediata (direct response). I due obiettivi<br />

sottostanti sono d’altronde, complementari tra loro: costruire o rafforzare la consapevolezza o la<br />

forza del marchio incrementa l’efficacia della leva che genera risposte a breve termine.<br />

Anche da un punto di vista della domanda, molte aziende di piccole e medie dimensioni, con<br />

limitati budget pubblicitari si sono rivolte, almeno in una fase iniziale, a tipologie di comunicazione<br />

on line di tipo search per promuoversi su scala nazionale a costi bassi e predeterminati. Infatti, in<br />

questo caso, come visto, l’inserzionista non acquista “spazi” ma “parole chiave” (keyword) e tali<br />

acquisti avvengono prevalentemente on line attraverso con un servizio self service che consente in<br />

autonomia di indicare le “parole chiave” anche in base al loro prezzo in quel periodo.<br />

Inoltre, sempre nel search si sono sviluppate le forme più innovative di pubblicità, attraverso la<br />

doppia ricerca di massima rilevanza, e la vendita per mezzo di aste. Alla base del modello,<br />

sviluppato ad esempio da Google, oltre la rilevanza testuale, c'è l’idea che la probabilità che un sito<br />

sia quello che il consumatore cerca è più alta se lo stesso sito dispone di molti link provenienti da<br />

altri siti che lo “puntano:” ciò vale sia per i risultati di una ricerca effettuata da un utente, sia per gli<br />

spazi pubblicitari di un inserzionista.<br />

Non è sufficiente tuttavia affermare che le due categorie pubblicitarie presentano caratteristiche<br />

differenti e si rivolgono a target diversi. È necessario verificare se le due tipologie sono sostituibili<br />

in misura tale da avere effetti sul prezzo l’una dell’altra. In generale, il costo per l’inserzionista è di<br />

solito calcolato in funzione di quanto il messaggio pubblicitario è esposto e della probabilità che sia<br />

377 FTC, Investigation on Google/DoubleClick Merger, 2007; Authorité de la Concurrence, Avis n. 10 – A-29 du 14<br />

decembre 2010 sur le Fonctionnement Concurrentiel de la Pubblicitet en Ligne.<br />

Allegato A alla Delibera n. 551/12/CONS 208

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