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indagine conoscitiva - Corriere delle comunicazioni

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Come ampiamente descritto nel Capitolo 2 (cfr. par. 2.3.1), lo spazio pubblicitario on line può<br />

essere venduto dagli editori direttamente ovvero mediante intermediari (si rimanda pertanto al<br />

Capitolo 2 per la precisa individuazione del mercato rilevante). Si individua inoltre il mercato dei<br />

servizi di intermediazione pubblicitaria offerti dai centri media, con riferimento ai diversi mezzi di<br />

comunicazione (internet incluso), distinto dal mercato dei servizi di intermediazione pubblicitaria<br />

on line offerti dalle piattaforme automatizzate (ad exchange e ad network), riconducibili ai<br />

principali operatori web.<br />

I centri media acquistano dagli editori lo spazio disponibile su diversi mezzi di comunicazione e lo<br />

rivendono ai loro clienti, vale a dire agli inserzionisti, solitamente nell’ambito della fornitura di<br />

servizi più ampi, generalmente definiti come servizi di pianificazione di campagne pubblicitarie<br />

multimediali. Le agenzie di comunicazione possono acquistare lo spazio pubblicitario on line<br />

direttamente dagli editori, o anche attraverso programmi pubblicitari automatici. Tali servizi sono<br />

offerti in particolare da network pubblicitari, network affiliati, e piattaforme per la compravendita<br />

(ad exchange).<br />

I network pubblicitari acquistano lo spazio pubblicitario dagli editori di siti e quindi rivendono<br />

l’accesso a questo inventario agli inserzionisti. Raccogliendo gli spazi pubblicitari disponibili, i<br />

network massimizzano le opportunità di remunerazione per gli inserzionisti e riducono al minimo i<br />

costi amministrativi e di transazione che l’editore dovrebbe sostenere per vendere gli spazi<br />

pubblicitari, offrendo al contempo agli inserzionisti un interlocutore unico per l’acquisto<br />

dell’inventario on line. Spesso i network offrono anche strumenti di monitoraggio e altri servizi 360<br />

che consentono agli editori e agli inserzionisti di ottenere una misura del rendimento degli annunci<br />

pubblicitari posizionati nell’inventario. I network generano ricavi (costituiti dalle somme pagate<br />

dagli inserzionisti per avere accesso agli spazi pubblicitari messi a disposizione dagli editori), che<br />

vengono ripartiti tra gli editori dei siti web e coloro che gestiscono i network (che percepiscono una<br />

commissione per l’intermediazione).<br />

A questa tipologia sono assimilabili anche i network affiliati, che operano come intermediari tra i<br />

titolari di siti web (affiliati) e i rivenditori on line, mediante programmi di affiliazione. Nei<br />

programmi di affiliazione di questo tipo, i rivenditori offrono agli editori di siti web una percentuale<br />

dei ricavi ottenuti dai visitatori provenienti dai siti di tali editori: il modello è generalmente quello<br />

del revenue-sharing. I network affiliati sono spesso utilizzati da siti web che si occupano di prodotti<br />

di tipo culturale, come spettacoli, libri o musica, che possono così monetizzare i propri contenuti<br />

indirizzando i visitatori direttamente verso i rivenditori on line.<br />

Gli advertising exchange consentono agli inserzionisti e agli editori di acquistare e vendere lo<br />

spazio pubblicitario su una piattaforma automatica. La principale differenza tra gli ad exchange e i<br />

network pubblicitari consiste nel fatto che i secondi raccolgono l’inventario disponibile presso gli<br />

editori, per poi rivenderlo autonomamente agli inserzionisti o ad altri network, mentre i primi<br />

costituiscono un mercato virtuale dove editori e inserzionisti possono incontrarsi per trovare<br />

occasioni di scambio e darvi esecuzione in tempo reale. I network sono quindi sistemi con un<br />

numero determinato di venditori e acquirenti, mentre gli ad exchange consentono a venditori e<br />

acquirenti diversi di accedere ad un mercato virtuale e svolgervi attività di scambio. Per tale<br />

ragione, gli ad exchange rappresentano una soluzione particolarmente adatta per la vendita di<br />

inventario remnant, cioè quello meno pregiato e residuale.<br />

che non si limita alla selezione migliore dei siti ai quali inviare i banner pubblicitari del cliente. In questo caso, al<br />

momento, in questo specifico segmento, rimane spazio per attività di marketing virale, buzz marketing, SEO, SEM,<br />

guerriglia, etc. meno integrate orizzontalmente e verticalmente e con base clienti ridotta. Tuttavia, la società prevede<br />

un ingresso massiccio anche in questo segmento dei maggiori operatori di intermediazione nel giro dei prossimi anni”<br />

(verbale di audizione del 8 febbraio 2011).<br />

360 La maggior parte dei network attualmente ha integrato software e strumenti automatici al fine di agevolare l’incontro<br />

tra editori e inserzionisti e tra inserzionisti e consumatori, o sviluppandoli direttamente o acquisendo le società che<br />

avevano sviluppato tali strumenti (ad es. Google che ha acquisito la società Doubleclick).<br />

Allegato A alla Delibera n. 551/12/CONS 201

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