indagine conoscitiva - Corriere delle comunicazioni
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Gruppo e società di<br />
riferimento<br />
Cairo<br />
Communication/<br />
Cairo Communication<br />
S.p.A.<br />
Telecom Italia/<br />
Telecom Italia Media<br />
S.p.A.<br />
Class Editori/ Class<br />
Editori S.p.A.<br />
Concessionarie di<br />
pubblicità televisiva<br />
Cairo Pubblicità S.p.A. La7<br />
Allegato A alla Delibera n. 551/12/CONS 132<br />
Canali gratuiti Canali a pagamento<br />
La7d Sportitalia<br />
Sportitalia 2<br />
Sportitalia24<br />
Cartoon Network<br />
Boomerang<br />
Cnn<br />
MTV pubblicità MTV (e altri canali satellitari<br />
musicali e per bambini)<br />
Class Pubblicità S.p.A. Class CNBC<br />
Class TV Msnbc<br />
Class TV Moda<br />
Class Horse TV<br />
Class Life<br />
Fonte: elaborazioni Agcom su dati aziendali e fonti varie<br />
Le informazioni raccolte presso le principali concessionarie di pubblicità sul mezzo televisivo<br />
hanno consentito di confermare alcune dinamiche che erano già state evidenziate con riguardo al<br />
mercato della raccolta pubblicitaria sul mezzo televisivo.<br />
Come ormai noto, le emittenti televisive organizzano il palinsesto dei propri programmi secondo<br />
una logica tesa ad attrarre il maggior numero di spettatori al fine di proporre agli inserzionisti spazi<br />
pubblicitari nei programmi con un’elevata audience. Ovviamente, più il programma attrae gli utenti,<br />
più alto sarà il prezzo dello spazio diffuso su tale programma: ad esempio, gli spazi pubblicitari<br />
trasmessi durante i programmi diffusi in prima serata (c.d. prime time, vale a dire la fascia oraria<br />
compresa tra le 20.30 e le 23.00) avranno un costo più elevato rispetto ad altre fasce orarie. Oltre<br />
alla numerosità degli utenti, un altro parametro fondamentale che influenza la determinazione del<br />
palinsesto da parte <strong>delle</strong> emittenti è il target di consumatori che si intende raggiungere, in modo da<br />
consentire agli inserzionisti che acquistano spazi all’interno dei programmi di ottimizzare il<br />
rapporto tra l’insieme degli spettatori raggiunti dal messaggio e gli spettatori a cui tale messaggio è<br />
rivolto 188 .<br />
Occorre altresì ricordare che le strategie commerciali esistenti nel mercato in esame risultano<br />
profondamente influenzate dalla circostanza che le interruzioni pubblicitarie rappresentano per gli<br />
spettatori una esternalità negativa, che riduce la disponibilità alla visione dei programmi televisivi<br />
con troppe interruzioni. Ciò da un lato potrebbe rendere non profittevole una strategia commerciale<br />
basata sul prezzo <strong>delle</strong> inserzioni (in quanto una strategia al ribasso di tali prezzi potrebbe portare<br />
alla vendita di un maggior numero di inserzioni, il che si tradurrebbe però in una perdita di audience<br />
del programma televisivo e, come ultima conseguenza, in una riduzione della capacità<br />
dell’emittente di vendere spazi pubblicitari), dall’altro inducono le emittenti a trasmettere contenuti<br />
poco differenziati (c.d. emittenti generaliste), in modo da rivolgersi al maggior numero possibile di<br />
telespettatori: “In questo modo, le emittenti cercano di aumentare il proprio potere di mercato nei<br />
188 Cfr. Agcm, IC23, cit, p. 61.