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indagine conoscitiva - Corriere delle comunicazioni

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ascesa dei secondi. Analizzando, d’altronde, la capacità di attrarre audience <strong>delle</strong> società (nel senso<br />

di gruppo societario, si veda la Tabella 5.3) che operano sul web, tale evoluzione risulta ancora più<br />

evidente.<br />

Ne conseguono quindi anche modifiche nelle dinamiche dei prezzi <strong>delle</strong> inserzioni; per esempio,<br />

secondo alcune recenti analisi, il CPM (costo per mille impression) medio di alcune fra le categorie<br />

ricercate, come “news”, sta calando notevolmente.<br />

Tabella 5.3 – Le prime 15 società sul web in termini di audience 341<br />

Ottobre 2008 Utenti unici (‘000) Dicembre 2011 Utenti unici (‘000)<br />

Google 18.258 Google 25.411<br />

Microsoft 17.175 Facebook 21.406<br />

Telecom Italia 11.483 Microsoft 19.806<br />

Yahoo! 10.475 Telecom Italia 15.959<br />

eBay 10.459 Libero Network 13.791<br />

Wind Tele<strong>comunicazioni</strong> 9.870 Banzai 13.245<br />

Wikimedia Foundation 8.454 Yahoo! 13.085<br />

RCS MediaGroup 7.114 Wikimedia Foundation 12.762<br />

Banzai 7.107 RCS MediaGroup 10.686<br />

Kataweb Network 6.449 Kataweb Network 10.108<br />

One Italia 6.172 eBay 9.747<br />

Emule-Project.net 6.122 One Italia 9.650<br />

Seat Pagine Gialle 5.455 youtube-nocookie.com 8.373<br />

DADA 5.359 Skype 7.867<br />

Facebook 5.156 Apple Computer 7.262<br />

Fonte: Audiweb<br />

D’altro canto, l’analisi dello scorso decennio svolta dall’Osservatorio Consumers’ Forum che,<br />

attraverso un’<strong>indagine</strong> affidata a Ipsos, analizza ogni anno gli stili di vita e le tendenze di consumo<br />

degli italiani, rileva una rapida trasformazione a livello mondiale ed un contesto dell’on line<br />

fortemente connotato da elementi critici, a differenza del decennio precedente caratterizzato da<br />

grandi speranze. Motori di ricerca e banner non sembrano essere così efficaci a costruire un nuovo<br />

prodotto o consolidare un marchio attraverso esperienze emozionali come la televisione. D’altra<br />

parte i video on line non sono concorrenti della televisione sia perché gli utenti sono meno tolleranti<br />

alla pubblicità su internet sia perché molti video sono ancora scarni, nonostante alcuni studi<br />

mostrino che il video advertising può essere più efficace della pubblicità display classica 342 . Al<br />

riguardo, è bene considerare che l’affermarsi di pubblicità video su web è strettamente connessa alla<br />

disponibilità di banda larga per gli utenti 343 ed è bene rilevare che, nonostante sia in decisa crescita,<br />

341 In considerazione <strong>delle</strong> specificità del mezzo, il dato di audience non viene misurato in termini di media annuale, ma<br />

mese per mese. Di conseguenza, in questa sede, si riporta l’ultimo dato disponibile al momento <strong>delle</strong> redazione riferito a<br />

dicembre 2011.<br />

342 UPA, UPA News n. 33, settembre 2011.<br />

343 Necessità avvertita anche dagli operatori del settore, come esplicitato nel corso dell’audizione del 1° dicembre 2010<br />

da Mediamond che rileva come l’attuale sviluppo del comparto sia legato alla progressiva affermazione della banda<br />

larga che ne condizionerà fortemente i consumi.<br />

Allegato A alla Delibera n. 551/12/CONS 195

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