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indagine conoscitiva - Corriere delle comunicazioni

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particolare tra “cost per click” (CPC), in cui l’inserzionista paga ogni volta che l’utente clicca<br />

sull’inserzione, e “cost per action” (CPA), in cui l’inserzionista paga quando l’utente compie<br />

un’azione predefinita (come compilare un questionario, compiere un acquisto, ecc.). Il costo della<br />

campagna, in questo caso, è determinata a consuntivo in base ai click o alle azioni che vengono<br />

esercitate su un banner pubblicitario, spesso sulla base di un ammontare predeterminato scelto dal<br />

cliente. Il meccanismo di acquisto a CPC/CPA, differisce dal CPM, perché in questi casi, il cliente<br />

non acquista uno spazio e un volume di visualizzazioni predeterminati sul sito, ma pianifica un<br />

ammontare di spesa per la campagna che verrà erogata su diverse sezioni.<br />

Le campagne a banner possono essere pianificate in base all’ora del giorno, al giorno della<br />

settimana, o anche al sistema operativo e/o browser utilizzati, piuttosto che l’area del sito e la<br />

posizione o la frequenza dell’esposizione, grazie alla flessibilità consentita dallo strumento. Le<br />

modalità di acquisto possono essere ad impression (con l’indicazione del periodo di esposizione). In<br />

questo caso, il cliente prenota un numero complessivo di “esposizioni” del banner su una o più<br />

sezioni del sito web in un determinato periodo. L’esposizione del proprio banner avviene in<br />

rotazione con quello di altri inserzionisti e viene distribuito uniformemente nel periodo della<br />

campagna. Nel caso di acquisto di spazio a periodo, il cliente può richiedere l’esposizione del<br />

proprio banner in esclusiva (non a rotazione) per un determinato arco di tempo.<br />

La pubblicità display, sostanzialmente i banner, è generalmente venduta attraverso CPM, ma<br />

nell’ultimo periodo si sta diffondendo l’uso del CPC (che risulta più alto in considerazione del fatto<br />

che corrisponde ad una modalità push) anche per questo formato pubblicitario. Viceversa, il search,<br />

quindi le keyword, è venduto prevalentemente (o quasi esclusivamente) sulla base del CPC.<br />

Considerata l’importanza strategica dei motori di ricerca (nonché il potere assunto dalle società<br />

sottostanti, v. infra) il search esercita un effetto traino sul display 351 .<br />

Al fine di procedere ad una omogeneizzazione <strong>delle</strong> analisi costi-benefici, il valore del prodotto<br />

venduto a performance per essere confrontato con gli altri prodotti pubblicitari viene sempre più<br />

spesso riconvertito nella metrica del CPM (più direttamente comparabile in termini di GRP). In<br />

questo modo è possibile procedere ad un più agevole confronto della campagna pubblicitaria on line<br />

con quella degli altri mezzi (la televisione in particolare).<br />

Nel corso dell’<strong>indagine</strong>, alcuni operatori 352 hanno evidenziato come la metrica del CPC stia<br />

subendo una flessione come elemento di valutazione del successo della campagna pubblicitaria.<br />

Infatti, alcuni istituti di ricerca del mercato, come comScore, indicano che, nonostante il declino dei<br />

click sia evidente, le inserzioni on line continuano a generare un ritorno significativo in termini di<br />

popolarità del brand, con incrementi sensibili di vendite on line/off line e di visite al sito ufficiale.<br />

In questo senso, il CPA avrebbe un maggiore contenuto informativo.<br />

5.3.2. La domanda di pubblicità on line<br />

La pubblicità on line si contraddistingue per un investimento minimo di una campagna pubblicitaria<br />

estremamente più basso di quello degli altri mezzi 353 . Ciò consente anche a piccoli inserzionisti di<br />

poter definire campagne pubblicitarie su un mezzo di comunicazione di massa. In tal senso, nel<br />

corso dell’<strong>indagine</strong> è stato notato che “l’advertising on line rappresenta una opportunità di crescita<br />

senza precedenti per le Piccole e Medie Imprese (PMI) presenti nel territorio nazionale che,<br />

attraverso tale mezzo, hanno finalmente la possibilità di adottare una strategia di comunicazione<br />

più accessibile in termini di investimento pubblicitario vista la presenza di minori barriere<br />

351 Cfr. verbale di audizione di Yahoo! del 26 gennaio 2011.<br />

352 Cfr. risposta di Matrix alla richiesta di informazioni.<br />

353 Ciò non toglie che il prezzo medio <strong>delle</strong> inserzioni sul web calcolato in CPM sia, almeno per la componente display,<br />

più elevato di quello degli altri mezzi (v. Capitolo 4, par. 4.3). Tale risultato deriva dal fatto che come visto in<br />

precedenza il web permette una più precisa targetizzazione del messaggio pubblicitario che raggiunge generalmente un<br />

pubblico più mirato.<br />

Allegato A alla Delibera n. 551/12/CONS 199

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