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indagine conoscitiva - Corriere delle comunicazioni

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comunicazione di massa - sono tuttavia rivolte a pubblici ristretti perché proprio dalla presenza di<br />

target ben focalizzati discende l’efficacia della comunicazione stessa.<br />

Un’altra peculiarità <strong>delle</strong> attività di marketing di relazione è connessa alla loro natura: queste non<br />

sono adottate nell’ambito di una strategia di comunicazione di lungo periodo ma si tratta di<br />

iniziative estremamente discontinue nel tempo essendo collegate ad esigenze specifiche e/o alla<br />

disponibilità di spesa da parte dell’azienda in un dato momento. Diversamente, la pubblicità<br />

classica risponde a logiche di comunicazione ben precise e segue dinamiche temporali<br />

maggiormente omogenee anche in considerazione della maggiore spesa sostenuta.<br />

Al riguardo vale, inoltre, osservare la differente rilevanza per la pubblicità classica e il marketing di<br />

relazione o below the line della misurazione dei contatti raggiunti. I mezzi di comunicazione di<br />

massa (televisione, radio, stampa quotidiana e periodica, internet, cinema, e affissioni) sono<br />

contraddistinti dalla presenza di società di rilevazione, sottoposte ai sensi della Legge n. 249/97,<br />

alla vigilanza dell’Autorità. Ovviamente, in assenza di una piattaforma editoriale, tali rilevazioni<br />

non sono presenti nel below the line dove non esiste alcun mezzo di comunicazione da rilevare.<br />

Tale differenza incide sull’intera struttura dei mercati in quanto i dati relativi alle audience del<br />

mezzo di comunicazione (ossia il numero, la percentuale e la tipologia di consumatori che, in un<br />

determinato momento, sono stati raggiunti dallo stesso) rappresentano la base di partenza per la<br />

negoziazione degli spazi pubblicitari sui mezzi medesimi, incidendo - assieme ad altri elementi - sui<br />

prezzi <strong>delle</strong> inserzioni pubblicitarie. I dati di audience sono utilizzati, altresì, anche dai centri media<br />

per la corretta pianificazione <strong>delle</strong> campagne pubblicitarie, dagli editori per valutare le performance<br />

dei mezzi in termini di contatti realizzati che possono essere venduti agli inserzionisti, e da questi<br />

ultimi per valutare il ritorno sugli investimenti effettuati. In altri termini, l’intero sistema<br />

pubblicitario sui mezzi di comunicazione (domanda, offerta e intermediazione) viene condizionato<br />

dalle informazioni e dai dati forniti dai servizi di rilevazione degli ascolti e di diffusione dei mezzi<br />

di comunicazione.<br />

Diversamente, le negoziazioni concernenti le attività di comunicazione del below the line non si<br />

basano su sistemi di rilevazione dei contatti, ma presentano una struttura <strong>delle</strong> relazioni negoziali<br />

(domanda, prezzi, modalità di contrattazione, contrattualistica, ecc.) alquanto differente. Ciò<br />

determina sistemi di prezzi differenti, differenti logiche di acquisto e domanda, differenti tipologie<br />

di uso ai fini della comunicazione commerciale degli inserzionisti.<br />

Al riguardo, vale evidenziare che, come rilevato in precedenza, mentre per i mezzi di<br />

<strong>comunicazioni</strong> esistono analisi molteplici e sofisticate quantitative non solo <strong>delle</strong> audience ma<br />

anche del versante pubblicitario, per il below the line mancano completamente studi che ne<br />

definiscano con precisione il valore totale <strong>delle</strong> attività ed i contorni tra un’attività e l’altra. In<br />

sostanza il marketing di relazione appare un comparto eterogeneo composto da molteplici attività e<br />

(come vedremo) migliaia di operatori, la cui struttura sfugge ad una precisa definizione e<br />

valorizzazione 114 .<br />

Per quanto riguarda i prezzi, in genere, come confermato da AssoComunicazione, il marketing di<br />

relazione comporta da parte dell’inserzionista un investimento inferiore al minimo necessario per<br />

effettuare una campagna pubblicitaria sui media. La stessa associazione ha rilevato che i maggiori<br />

investitori in pubblicità classica e internet svolgono, in genere, anche attività del below the line, ma<br />

114 In tal senso oltre alla predetta posizione di AssoComunicazione si rileva come anche UPA abbia evidenziato che “il<br />

BtL è associabile ad un’idea piuttosto che ad una forma di comunicazione definita, stante l’evoluzione <strong>delle</strong> forme di<br />

comunicazione, sempre più articolate ed integrate fra loro. In altri termini, stiamo assistendo ad un fenomeno secondo<br />

cui si stanno identificando categorie nuove al cui interno risulta difficile operare una distinzione fra ciò che<br />

corrisponde al mero evento, e ciò che è, invece, riconducibile alla sponsorizzazione, al mailing, alla pubblicità in senso<br />

classico. Attenzione diversa meritano, infine, le iniziative al punto vendita per le quali, accanto ad un problema di<br />

corretta definizione, si riscontra una crescita esponenziale che sfugge a qualsiasi tipo di rilevazione;” cfr. verbale di<br />

audizione di UPA del 7 ottobre 2010.<br />

Allegato A alla Delibera n. 551/12/CONS 76

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