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indagine conoscitiva - Corriere delle comunicazioni

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e all’estero dalle altre Autorità (sia di regolazione sia antitrust), di mercati pubblicitari suddivisi per<br />

mezzo.<br />

Diversamente dalla raccolta pubblicitaria nazionale, il contesto locale si contraddistingue per una<br />

maggiore sostituibilità tra le forme pubblicitarie diffuse attraverso i diversi mezzi 245 . L’inserzionista<br />

locale, infatti, solitamente pianifica campagne semplici (talvolta legate a singoli eventi<br />

promozionali), che difficilmente prevedono la diffusione di messaggi mediante mezzi diversi. Così,<br />

in ambito locale, un inserzionista può ritenere più intercambiabile veicolare la propria pubblicità su<br />

un quotidiano locale piuttosto che su un canale televisivo locale, ovvero su gli annuari 246 .<br />

Ciò premesso, la domanda di pubblicità nel settore dell’editoria quotidiana, come anche<br />

nell’editoria periodica (vedi infra § 4.7.2), si caratterizza per un’elevatissima numerosità di<br />

investitori rispetto agli altri media e per una ridotta dimensione media dell’inserzionista in termini<br />

di budget pubblicitario investito. Come emerge dall’analisi dei dati riportati nella Tabella 4.3,<br />

infatti, dal lato della domanda, a differenza degli altri mercati pubblicitari, in particolare, la<br />

televisione nella quale nel 2010 risultano aver investito 1.523 imprese, si riscontra un’elevata<br />

dispersione. Al riguardo, infatti, nell’ultimo anno risultano aver investito nei quotidiani 6.856<br />

imprese, dato secondo soltanto a quello dei periodici. E’ da notare, dunque, una dispersione molto<br />

più marcata dei quotidiani rispetto a quella degli altri mezzi (con la sola eccezione appunto dei<br />

periodici). Sotto il profilo merceologico, emerge che i settori che investono maggiormente nei<br />

quotidiani sono: l’abbigliamento (7,6%), l’automobilistico (10,1%), la distribuzione (7,2%) e la<br />

finanza (6,2%). Decisamente meno importante è invece il contributo dell’alimentari (2%) che<br />

rappresenta il primo investitore in Italia, prediligendo tuttavia mezzi quali la televisione e la radio,<br />

piuttosto che l’editoria 247 .<br />

Con riferimento alla dimensione territoriale <strong>delle</strong> testate quotidiane, come è emerso nel corso della<br />

presente <strong>indagine</strong>, gli investimenti pubblicitari risultano ripartititi come segue. Per i quotidiani<br />

nazionali: il [omissis]% circa degli investimenti è indirizzato alla pubblicità nazionale; il [omissis]%<br />

circa alla pubblicità locale e il restante [omissis]% è dedicato alla pubblicità di servizio. Per le<br />

testate regionali le proporzioni si invertono: [omissis]% circa per la pubblicità nazionale;<br />

[omissis]% circa per la pubblicità locale ed il restante [omissis]% è dedicato alla pubblicità di<br />

servizio. Infine, per le testate indirizzate ad ambiti più circoscritti (provinciale) la quota del locale<br />

cresce ovviamente a discapito della pubblicità nazionale 248 .<br />

Ciò dimostra come la dimensione territoriale della testata quotidiana influenzi la pianificazione di<br />

una campagna pubblicitaria, che risente <strong>delle</strong> caratteristiche di diffusione dei giornali quotidiani sul<br />

territorio. In particolare, gli inserzionisti che vogliono raggiungere i consumatori a livello nazionale<br />

si indirizzeranno prevalentemente all’acquisto di spazi sui quotidiani nazionali. Vi sono, poi,<br />

quotidiani che si contraddistinguono per una forte accezione locale e che, per questo, vengono<br />

utilizzati dagli inserzionisti che hanno l’esigenza di diffondere i propri messaggi solo in determinate<br />

aree geografiche 249 .<br />

Con specifico riferimento alla metodologia di programmazione e pianificazione degli investimenti<br />

pubblicitari, in passato la programmazione <strong>delle</strong> campagne pubblicitarie veniva effettuata<br />

considerando un orizzonte temporale annuale o addirittura pluriennale. Di recente, tuttavia, a<br />

seguito della recessione e della flessione della domanda di pubblicità si è diffusa una pianificazione<br />

che tiene in considerazione un orizzonte temporale più ristretto, che in molti casi non raggiunge<br />

245<br />

Vedi supra Capitolo 3, § 3.4.1.<br />

246<br />

Cfr. verbale di audizione della società Publikompass S.p.A., cit.<br />

247<br />

Tali valori rappresentano una percentuale sul totale degli investimenti pubblicitari relativi ai quotidiani, cfr tabella<br />

4.4.<br />

248<br />

Cfr. verbale di audizione della società Piemme S.p.A. del 21 gennaio 2011.<br />

249<br />

Cfr. verbale di audizione della società Publikompass S.p.A., cit.<br />

Allegato A alla Delibera n. 551/12/CONS 153

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