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indagine conoscitiva - Corriere delle comunicazioni

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Di seguito, si illustrano le condizioni che rendono profittevole nel breve periodo una modifica<br />

(riduzione) dell’offerta di contatti pubblicitari da parte degli editori in presenza di una<br />

domanda dei consumatori poco sensibile alle variazioni della pubblicità.<br />

Per ogni emittente, quotidiano, periodico o sito internet è possibile rappresentare una curva di<br />

offerta di contatti realizzati direttamente correlata al prezzo degli spazi venduti che si<br />

contrappone alla curva di domanda degli inserzionisti inversamente correlata al prezzo degli<br />

stessi. Avendo ipotizzato una domanda del consumatore finale inelastica, la decisione<br />

dell’editore di ridurre le interruzioni pubblicitarie sul proprio mezzo comporta - come visto in<br />

precedenza - una riduzione dei contatti complessivamente realizzati dallo stesso. Questo<br />

provoca uno spostamento della curva di offerta dei contatti del mezzo da S1 ad S2 producendo,<br />

a parità di domanda, un aumento del prezzo. S1 rappresenta l’offerta di contatti pubblicitari<br />

iniziale, mentre S2 lo spostamento indotto dalla decisione dell’editore di ridurre gli spazi<br />

pubblicitari sul proprio mezzo che tiene conto dell’effetto sulla domanda degli utenti finali.<br />

Prezzo<br />

inserzioni<br />

pubblicitarie<br />

P3<br />

P2<br />

P1<br />

0<br />

Grafico 1.2 Versante degli inserzionisti. Domanda e offerta di spazi pubblicitari<br />

Nota: L’offerta di contatti rappresentata è piuttosto rigida, in quanto, si assume che nel breve periodo l’editore non riesca a<br />

modificare il numero dei contatti venduti. In altri termini, il proprietario del mezzo non è in grado di modificare rapidamente<br />

la programmazione nel caso di emittente radiotelevisiva, l’impostazione del prodotto editoriale nel caso di quotidiano,<br />

periodico o sito, così da rendere disponibili sul mercato maggiori contatti pubblicitari. Prima della modifica dell’offerta di<br />

spazi pubblicitari, l’editore offriva contatti pari a Q 1 al prezzo P 1, realizzando un ricavo pari all’area 0P 1aQ 1. La scelta di<br />

ridurre la pubblicità comporta uno spostamento della curva da S 1 a S 2, che tiene conto dell’effetto, sull’altro versante, sugli<br />

utenti finali. Se la domanda degli inserzionisti è elastica alle variazioni dei prezzi (D i1), si avrà una riduzione della quantità<br />

dei contatti venduti da Q 1 a Q 2 al prezzo P 2, comportando una riduzione dei ricavi complessivi rappresentati dall’area 0P 2cQ 2.<br />

Se viceversa la domanda degli inserzionisti è inelastica (D i2), la modifica del volume dei contatti comporterà una riduzione<br />

degli spazi venduti a Q 3 ad un prezzo più alto, pari a P 3, con un effetto positivo sui ricavi dell’editore.<br />

La misura in cui tale incremento di prezzo produce un effetto positivo sui ricavi (e, quindi, sui<br />

profitti) degli editori dei mezzi dipende dalla elasticità della domanda degli inserzionisti. Se la<br />

domanda degli inserzionisti è piuttosto rigida (Di2) - e, quindi, gli inserzionisti non si<br />

rivolgeranno ad altre emittenti, quotidiani, periodici o siti internet per l’acquisto di spazi<br />

pubblicitari se aumenta il prezzo dei contatti - la variazione positiva sul prezzo dei contatti<br />

Allegato A alla Delibera n. 551/12/CONS 16<br />

S2<br />

c<br />

b<br />

S1<br />

Q2 Q3 Q1<br />

a<br />

Di2<br />

Di1<br />

Quantità di pubblicità

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