Tabella 6.1 – Tipologia di investitori per tipologia di attività del below the line Penetrazione sul totale investitori (%) Allegato A alla Delibera n. 551/12/CONS 223 Dimensione media (n. addetti) (*) Investimento medio annuale (€) Promozioni 21,1% 12 € 9.854 Direct marketing 27,7% 9 € 4.644 Web marketing 23,2% 13 € 4.153 Eventi 21,8% 16 € 10.699 Pubbliche relazioni 6,7% 34 € 8.036 Sponsorizzazioni 24,0% 13 € 4.091 (*) Valore campionario. Fonte: elaborazioni su <strong>indagine</strong> di mercato GfK Eurisko In altre parole, il below the line è molto diffuso anche tra le piccole e piccolissime imprese che investono poche migliaia di euro l’anno per pubblicizzare localmente i propri prodotti/servizi 401 . Come rilevato in precedenza, tali caratteristiche della domanda appaiono distoniche rispetto a quelle dell’above the line, specie se riferite ai principali mezzi di comunicazione di massa, quali la televisione e la radio. Anche da un punto di vista della ripartizione settoriale degli investitori in attività del below the line (v. Tabella 6.2), appaiono sussistere caratteristiche peculiari del marketing di relazione complessivamente considerato, meno <strong>delle</strong> singole attività che lo compongono. In particolare tali attività sono molto diffuse tra i commercianti all’ingrosso e al dettaglio, che rappresentano decisamente il settore merceologico di maggior provenienza della domanda di tali attività di comunicazione commerciale. 401 Come rilevato da AssoComunicazione, “[l]a maggior parte dei clienti del below the line presentano, infatti, una capacità di spesa limitata che non consente loro di investire anche nella pubblicità classica. In altri termini, il below the line è in gran parte appannaggio <strong>delle</strong> imprese che non fanno investimenti in attività di comunicazione above the line. Si tratta, inoltre, di investitori che realizzano attività di comunicazione a livello locale”. Cfr. verbale di audizione del 7 giugno 2010.
Tabella 6.2 – Tipologia di investitori per attività del below the line per settore merceologico di provenienza Promozioni Direct marketing Allegato A alla Delibera n. 551/12/CONS 224 Web marketing Eventi Pubbliche relazioni Sponsor. Industria 8,9% 8,6% 16,5% 19,4% 13,8% 17,8% Costruzioni 13,6% 9,0% 8,5% 5,8% 4,5% 10,0% Auto 3,7% 13,0% 8,6% 9,8% 5,7% 11,7% Commercio 30,7% 20,4% 12,5% 18,9% 8,0% 21,8% Trasporto 0,1% 1,9% 0,4% 3,1% 0,6% 2,5% Alberghi, bar, ristorazione 9,6% 7,2% 14,1% 8,6% 14,8% 11,6% Finanza 2,3% 13,3% 14,7% 8,5% 24,7% 8,9% Attività professionali 7,6% 8,5% 7,7% 6,5% 8,4% 4,8% Viaggi/Turismo 6,7% 4,5% 7,0% 4,9% 12,1% 3,7% Sanità 3,4% 5,0% 5,1% 1,9% 1,4% 2,6% Intrattenimento 13,3% 8,5% 5,0% 12,5% 6,1% 4,5% TOTALE 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% Fonte: elaborazioni su <strong>indagine</strong> di mercato GfK Eurisko Analisi dell’offerta Dal lato dell’offerta, gli operatori attivi nel settore below the line non sono generalmente presenti sui mezzi di comunicazione tradizionali, né offrono spazi pubblicitari sui medesimi. Come descritto nel Capitolo 1 (cfr. §1.2.2), nell’ambito dei mezzi di comunicazione di massa, l’offerta di spazi pubblicitari è accentrata in capo agli editori che a tal fine possono anche avvalersi di società specializzate, come le concessionarie di pubblicità. Diversamente, nel below the line, si registra la presenza di una pluralità di agenzie di comunicazione e altri operatori di settore, tra loro estremamente variegati (quali la distribuzione organizzata o gli operatori postali), appartenenti tanto a gruppi internazionali, quanto a piccole imprese specializzate in particolari attività comunicative di rilievo locale (come l’organizzazione di eventi). Può accadere inoltre che il soggetto attivo nel marketing relazionale sia lo stesso inserzionista, ossia che le attività siano organizzate e finanziate all’interno della medesima impresa o gruppo (è il caso dei grandi investitori), con la corrispondente difficoltà di procedere ad un’attendibile e specifica valorizzazione economica. Un ulteriore elemento atto a distinguere le <strong>comunicazioni</strong> below the line dagli altri settori tradizionali è rappresentato dalla specifica articolazione della filiera produttiva. Come visto nel Capitolo 2, i centri media svolgono un’importante attività di intermediazione nella vendita di spazi pubblicitari sui mezzi di comunicazione, curando, oltre all’acquisto vero e proprio dello spazio, una serie di attività ad esso correlate, quali la programmazione e pianificazione <strong>delle</strong> campagne pubblicitarie, nonché un’attività di controllo successivo alla campagna. Nell’ambito <strong>delle</strong> <strong>comunicazioni</strong> below the line, invece, si riscontra un rapporto più diretto tra le imprese che richiedono attività di marketing e i fornitori di servizi, senza soggetti intermediari, che può ulteriormente semplificarsi nei casi in cui lo stesso soggetto inserzionista provveda con proprie risorse interne allo svolgimento <strong>delle</strong> attività promozionali. La differente catena del valore si riflette sul prezzo fissato dal mercato per i servizi di marketing di relazione, per i quali, non essendoci intermediazione, si riscontra unicamente la remunerazione da parte dell’inserzionista al fornitore per il servizio prestato, tipica dei mercati ad un solo versante.
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