archeometria 2002.pdf - pagina di avviso
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Ci sono, infatti, corpi o sistemi dei quali è possibile isolare in ogni caso degli elementi <strong>di</strong> volume piccoli<br />
a piacere e costatare che la materia contenutavi mostra sempre le stesse proprietà (colore, densità,<br />
durezza, compressibilità, velocità <strong>di</strong> propagazione della luce, ecc.). Diciamo allora che si ha da fare con<br />
materia omogenea ed isotropa: tale è il caso dell'acqua, del vetro, dello zolfo, ecc. Può talvolta avvenire<br />
che le proprietà considerate risultino coincidenti per due elementi <strong>di</strong> volume in ogni modo scelti, a patto<br />
però che si faccia compiere un'opportuna rotazione dell'uno rispetto all'altro. Ciò accade non perché le<br />
proprietà considerate siano <strong>di</strong>verse da punto a punto, ma perché esse cambiano in uno stesso punto al<br />
cambiare della <strong>di</strong>rezione che si considera: in questi casi si afferma che si ha da fare con materia<br />
omogenea anisotropa (dal greco α privativo, ed eguale rivolgimento).<br />
Molte volte invece, anche all'esame macroscopico, è possibile <strong>di</strong>scernere nella sostanza <strong>di</strong> un oggetto<br />
tanti gruppi <strong>di</strong>stinti <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> volume che occupano la materia con caratteri del tutto <strong>di</strong>versi per ogni<br />
gruppo. Si <strong>di</strong>ce allora che la materia dell'oggetto forma un sistema eterogeneo.<br />
Per esempio un pezzo <strong>di</strong> lava vesuviana trovato a Pompei, se esaminato a occhio nudo, appare già<br />
costituito da un gran numero <strong>di</strong> cristalli bianchi più o meno gran<strong>di</strong> (leucite) <strong>di</strong>sseminati in una matrice <strong>di</strong><br />
colore grigio ferro. Lo stesso si verifica per il granito, nel quale si <strong>di</strong>stinguono pure ad occhio nudo<br />
particelle bianche, dure e trasparenti (quarzo) frammiste con altre <strong>di</strong> colore rossastro e <strong>di</strong> minore<br />
durezza (feldspato) oppure <strong>di</strong> splendore argenteo o <strong>di</strong> facile sfaldabilità (mica). Ognuna <strong>di</strong> queste<br />
particelle sembra costituita <strong>di</strong> materia omogenea.<br />
Non va mai <strong>di</strong>menticato che però che il carattere <strong>di</strong> omogeneità deve essere controllato su elementi <strong>di</strong><br />
volume piccoli a piacere e quin<strong>di</strong>, se nel caso, con l'aiuto <strong>di</strong> opportuni meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> indagine, accade allora<br />
che delle sostanze giu<strong>di</strong>cate omogenee risultino come tali, mentre altre appaiono nettamente eterogenee.<br />
I sistemi omogenei che entrano a far parte <strong>di</strong> un sistema eterogeneo, possono essere continui oppure<br />
sud<strong>di</strong>visi in un numero più o meno grande <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> volume. L'insieme <strong>di</strong> tutti gli elementi <strong>di</strong> volume<br />
occupati dall'identica materia omogenea costituisce una fase del sistema e s'intende che l'identità deve<br />
essere estesa anche allo stato <strong>di</strong> aggregazione, per esempio l'acqua allo stato solido (ghiaccio), allo stato<br />
liquido e il vapore d'acqua sono fasi <strong>di</strong>stinte.<br />
I sistemi eterogenei si <strong>di</strong>cono anche miscugli. In essi è sempre possibile, con meto<strong>di</strong> fisici, realizzare la<br />
separazione <strong>di</strong>versi costituenti (fasi).<br />
I costituenti <strong>di</strong> una fase hanno composizione costante e non si possono frazionare e si <strong>di</strong>cono in<strong>di</strong>vidui<br />
chimici. Gli in<strong>di</strong>vidui chimici si <strong>di</strong>stinguono in due gran<strong>di</strong> categorie: la prima comprende 103 sostanze; la<br />
seconda tutte le altre, in un numero che si arricchisce continuamente <strong>di</strong> nuove sostanze preparate<br />
dall'uomo e ammonta certamente ad alcune centinaia <strong>di</strong> migliaia.<br />
Tutte le sostanze della seconda categoria in determinate con<strong>di</strong>zioni sono suscettibili <strong>di</strong> decomporsi,<br />
vale a <strong>di</strong>re a scindersi, e ciascuna delle quali ha un peso inferiore a quello della sostanza <strong>di</strong> partenza,<br />
come esempio portiamo la decomposizione dell'acqua, descritta in precedenza. L'acqua è costituita da<br />
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