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archeometria 2002.pdf - pagina di avviso

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alterazioni possono essere causa <strong>di</strong> per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> 40 Ar. Una rappresentazione schematica degli intervalli <strong>di</strong><br />

età nei quali è possibile utilizzare i vari minerali <strong>di</strong> K è data dalla figura.<br />

II comportamento dei <strong>di</strong>versi minerali rispetto agli eventi termici, e quin<strong>di</strong> il loro potere ritentivo nei<br />

confronti delle per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> 40 Ar, è stato ampiamente stu<strong>di</strong>ato sia in laboratorio, sia in casi naturali.<br />

Per quanto riguarda gli stu<strong>di</strong> in laboratorio si deve far notare che, per quanto essi possano essere<br />

accurati, non potranno mai riprodurre le con<strong>di</strong>zioni naturali. Data l'importanza della per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> Ar un<br />

grosso sforzo è stato fatto per determinare le caratteristiche del fenomeno <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione nei vari minerali<br />

sia per tentare <strong>di</strong> avere dei fattori con i quali poter correggere le età apparenti, sia per poter<br />

determinare, in base alle caratteristiche della <strong>di</strong>ffusione e per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> Ar fenomeni quali tempi <strong>di</strong><br />

raffreddamento <strong>di</strong> plutoni, temperature <strong>di</strong> eventi metamorfici.<br />

La tecnica normale per determinare i coefficienti <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione è quella <strong>di</strong> riscaldare il minerale (in<br />

granuli <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione nota) e misurare le quantità <strong>di</strong> 40 Ar perse dopo un certo tempo; si deve riscaldare a<br />

temperature relativamente alte per accelerare un fenomeno che è troppo lungo rispetto ai tempi<br />

sperimentali; in genere questo riscaldamento avviene sotto vuoto e a <strong>di</strong>versi intervalli <strong>di</strong> temperatura. La<br />

frazione <strong>di</strong> 40 Ar rilasciata ad ogni temperatura viene misurata e da essa si può ricavare il valore del<br />

coefficiente <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione D. Alle limitazioni che si hanno con gli esperimenti in laboratorio si è cercato <strong>di</strong><br />

sopperire me<strong>di</strong>ante lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> casi naturali, cioè <strong>di</strong> rocce che abbiano perduto 40 Ar durante processi <strong>di</strong><br />

riscaldamento.<br />

L'esempio più classico e molte volte citato è quello pubblicato da S. Hart nel 1964. Per questo stu<strong>di</strong>o fu<br />

scelta una località (Front Ranya, Eldora, Colorado, USA) dove una formazione <strong>di</strong> gneiss <strong>di</strong> età<br />

precambriana (Idaho Springs Formation) è intrusa da uno stok quarzo-monzonitico del <strong>di</strong>ametro <strong>di</strong> circa 3<br />

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