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archeometria 2002.pdf - pagina di avviso

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possono creare con i quarks e gli anti-quarks, esistono moltissimi adroni che possono essere creati<br />

artificialmente nei laboratori <strong>di</strong> fisica. Solo alcuni sono stati stu<strong>di</strong>ati, per ora, in modo approfon<strong>di</strong>to.<br />

In natura le uniche particelle stabili (cioè che non decadono) sono l’elettrone, il protone, il fotone ed i<br />

neutrini (anche il neutrone, fuori dal nucleo atomico, decade con un tempo <strong>di</strong> <strong>di</strong>mezzamento <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci<br />

minuti, (n ? p + ß - + anti ?) tutti gli altri leptoni ed adroni decadranno quin<strong>di</strong>, con tempi <strong>di</strong> <strong>di</strong>mezzamento<br />

più o meno lunghi (compresi tra 5·10 -25 e <strong>di</strong>eci minuti) fino a <strong>di</strong>ventare particelle stabili e comporre la<br />

materia o viaggiare nello spazio interstellare.<br />

I deca<strong>di</strong>menti<br />

In natura non tutte le particelle o gli atomi sono stabili. Un atomo non stabile (e quin<strong>di</strong> destinato a<br />

decadere cambiando la sua natura) è detto ra<strong>di</strong>oattivo.<br />

Se lasciamo, ad esempio, un neutrone non legato all'interno dell'atomo, prima o poi cambierà la sua<br />

natura o, come si <strong>di</strong>ce in termini tecnici, decadrà. Nel deca<strong>di</strong>mento saranno prodotti un protone, un<br />

elettrone ed un anti-neutrino elettronico: n ? p + ß - + anti ? ? Deca<strong>di</strong>mento ß. Questo processo è<br />

detto "deca<strong>di</strong>mento ß ".<br />

Ci possiamo ora chiedere perchè il neutrone decade, mentre il protone, nelle stesse con<strong>di</strong>zioni, no. La<br />

ragione per la quale una particella decade è legata al valore della sua massa. Einstein, nel ricavare le leggi<br />

della relatività ristretta, <strong>di</strong>mostrò che esiste una relazione tra energia e massa, meglio nota come: E = mc 2<br />

Questa legge ci insegna che se abbiamo della materia, in linea <strong>di</strong> principio, possiamo trasformarla in<br />

energia e viceversa (basti pensare all'energia che si sprigiona sotto forma <strong>di</strong> fotoni quando materia ed<br />

antimateria si annichilano a vicenda). Un oggetto possiede quin<strong>di</strong> un'energia per il solo fatto <strong>di</strong> avere una<br />

massa. Questa energia, detta "<strong>di</strong> riposo", si somma ad un’eventuale energia cinetica o potenziale.<br />

Un grande sforzo si sta eseguendo per riuscire a sfruttare questa legge su scala macroscopica e non<br />

microscopica (come per le particelle). Pensate all'energia che si sprigionerebbe dalla trasformazione in<br />

energia <strong>di</strong> un sasso da meno <strong>di</strong> mezzo etto: basterebbe a sopperire a tutte le richieste energetiche<br />

dell'Italia per un giorno intero! Pensate a quanta energia si potrebbe ottenere da tutta la spazzatura che<br />

produciamo. Le centrali nucleari e, purtroppo le bombe atomiche, utilizzano questa legge per produrre<br />

energia.<br />

Torniamo ora al nostro neutrone: abbiamo visto che ha una massa maggiore <strong>di</strong> quella del protone, ed<br />

ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong> quella <strong>di</strong> protone, elettrone ed anti-neutrino insieme. Possiamo pensare, in una visione molto<br />

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