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archeometria 2002.pdf - pagina di avviso

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Il metodo delle Tracce <strong>di</strong> Fissione in Archeometria<br />

Per ragioni <strong>di</strong> chiarezza <strong>di</strong> esposizione possiamo <strong>di</strong>videre le datazioni nel campo dell’<strong>archeometria</strong> in<br />

datazioni <strong>di</strong>rette e datazioni in<strong>di</strong>rette, come la figura illustra il significato <strong>di</strong> queste definizioni.<br />

Datazioni <strong>di</strong>rette - Si intende con la definizione <strong>di</strong> datazione <strong>di</strong>retta la misura dell’età <strong>di</strong> un oggetto<br />

costruito <strong>di</strong>rettamente dell’uomo o <strong>di</strong> un evento termico connesso con l’attività umana. Non sono molti gli<br />

esempi <strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong> datazione, per le <strong>di</strong>fficoltà che comportano le misure delle età giovani. Wagner et<br />

al., 1975, Thiel e Herr, 1976 hanno riportato datazioni <strong>di</strong> oggetti in vetro estremamente recenti. I primi<br />

ricercatori hanno datato il Memorial Grand Plate (1885), la Coppa Saratoga, fabbricata nel 1887. Thiel e<br />

Herr, invece, hanno datato una coppa <strong>di</strong> vetro <strong>di</strong> Boemia che contiene una de<strong>di</strong>ca incisa con la data 22<br />

luglio 1844.<br />

In tutti questi esempi, però, si trattava <strong>di</strong> vetri drogati con sali <strong>di</strong> Uranio (contenuti <strong>di</strong> Uranio maggiori<br />

<strong>di</strong> 100 ppm). In questo caso si raggiungono densità dalle 10 alle 100 tracce/cm 2 in qualche decina <strong>di</strong> anni;<br />

I normali vetri artificiali non arrivano in genere a 10 ppm <strong>di</strong> Uranio, che significa che sono necessari più<br />

<strong>di</strong> 1000 anni per avere una densità <strong>di</strong> 10 tracce/cm 2 .<br />

Di datazioni <strong>di</strong>rette del secondo tipo, e cioè datazioni <strong>di</strong> eventi termici connessi con l’attività umana, è<br />

<strong>di</strong>sponibile in letteratura una casistica più ampia. Agli albori del metodo delle tracce <strong>di</strong> fissione Fleischer<br />

et al (1965) hanno pubblicato la datazione effettuata su una lamina <strong>di</strong> ossi<strong>di</strong>ana proveniente dalla Grotta<br />

Gamble II, <strong>di</strong> Elmenteita in Kenya, che presentava evidenti segni <strong>di</strong> aver subito un trattamento termico ad<br />

alta temperatura. In questo caso se la temperatura è sufficientemente alta (qualche centinaio <strong>di</strong> gra<strong>di</strong>), le<br />

tracce latenti preesistenti vengono cancellate. Le tracce quin<strong>di</strong>, che possono essere rivelate e contate<br />

oggi sono quelle dovute alle fissioni che si sono verificate dopo l’evento termico e l’età che si misura è<br />

quella dell’attività umana che l’ha provocata. Nel caso specifico, l’età ottenuta corrispondeva a quella <strong>di</strong><br />

un orizzonte neolitico.<br />

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