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archeometria 2002.pdf - pagina di avviso

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Oltre alle strutture portanti, altre strutture possono rimanere registrate sul film ra<strong>di</strong>ografico<br />

costituendo, a seconda dei casi, motivo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o o <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo; sono tali ad esempio le gallerie dei tarli<br />

assai spesso presenti nelle tavole <strong>di</strong>pinte e l'insieme delle venature del legno sulla superficie della tavola<br />

dove essa è stata mesticata ossia ricoperta dalla preparazione pittorica. Tale preparazione prende la<br />

forma della superficie, come un calco, ed essendo sufficientemente densa può rimanere registrata nella<br />

ra<strong>di</strong>ografia.<br />

La tecnica classica <strong>di</strong> ripresa ra<strong>di</strong>ografica dei <strong>di</strong>pinti prevede un generatore <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>azioni X usualmente<br />

posizionato sul pavimento e orientato verso l'alto.<br />

Il fascio dei raggi è limitato da uno schermo conico o comunque <strong>di</strong>vergente ed è <strong>di</strong>retto verso il <strong>di</strong>pinto.<br />

Questo viene collocato a faccia in alto in posizione ortogonale all'asse del cono su un apposito banco<br />

attrezzato in modo da consentire la centratura della lastra applicata a <strong>di</strong>retto contatto della superficie<br />

pittorica.<br />

La <strong>di</strong>stanza tra la pellicola e la sorgente X e tale da permettere la copertura dei formati <strong>di</strong> pellicola<br />

standard (ad es. 30 x 40 cm).<br />

Questa tecnica è stata oggetto <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fiche e perfezionamenti quali ad esempio quello sopra considerato<br />

del fuoco trasverso.<br />

La determinazione del giusto contrasto (tipo <strong>di</strong> raggi) ed esposizione (tempo) può essere oggi effettuata<br />

con maggiore rapi<strong>di</strong>tà e precisione me<strong>di</strong>ante apposite sonde che svolgono una funzione simile a quella<br />

dell'esposimetro in fotografia.<br />

Una estensione della tecnica ra<strong>di</strong>ografica normale è costituita dalla stereo - ra<strong>di</strong>ografia che si effettua<br />

con due riprese ra<strong>di</strong>ografiche con la sorgente a <strong>di</strong>versa angolazione della stessa area del <strong>di</strong>pinto.<br />

Osservando poi le due ra<strong>di</strong>ografie attraverso uno stereovisore è possibile vedere una immagine unica<br />

tri<strong>di</strong>mensionale in cui è percepibile la posizione nello spazio delle varie strutture interne.<br />

Un altro perfezionamento della tecnica classica è la tomografia (ra<strong>di</strong>ografia a strati) in cui<br />

l'esposizione viene effettuata durante una serie <strong>di</strong> movimenti sincroni, ad arco, della sorgente e insieme<br />

della pellicola, tali da non fare subire scorrimenti delle strutture contenute in un determinato piano che<br />

comprende l'asse <strong>di</strong> rotazione. Le immagini <strong>di</strong> tutti gli altri strati invece si muovono sulla pellicola<br />

sfumandosi rispetto all'immagine del piano interessato che rimane nitida.<br />

La microra<strong>di</strong>ografia è essenzialmente una ra<strong>di</strong>ografia <strong>di</strong> oggetti <strong>di</strong> spessore limitato quali le pitture su<br />

tela, ingran<strong>di</strong>ta otticamente fino a permettere la rilevazione <strong>di</strong> dettagli fini che possono interessare sia lo<br />

stu<strong>di</strong>o della degradazione <strong>di</strong> un <strong>di</strong>pinto sia certe sue caratteristiche strutturali (craquelures, ecc.) atte a<br />

caratterizzarlo (autenticazione, datazione).<br />

Per consentire forti ingran<strong>di</strong>menti ottici la ra<strong>di</strong>ografia deve essere eseguita utilizzando pellicole ad<br />

elevata risoluzione mettendo in atto durante la ripresa adatti accorgimenti tecnici, in particolare un buon<br />

contatto tra pellicola e superficie pittorica.<br />

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