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archeometria 2002.pdf - pagina di avviso

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Se il numero <strong>di</strong> elettroni all'interno dell'orbitale è <strong>di</strong>spari rimane un elettrone spaiato il cui momento<br />

magnetico non è compensato: l'atomo possederà in questo caso un momento magnetico permanente. Queste<br />

sostanze sono per la maggior parte dette paramagnetiche, il loro comportamento magnetico è quello si una<br />

sostanza che contiene magneti permanenti orientati in maniera casuale. In queste sostanze, però, i<br />

fenomeni magnetici sono, come nel caso delle sostanze <strong>di</strong>amagnetiche, estremamente deboli. In entrambi i<br />

casi si parla nel linguaggio comune <strong>di</strong> sostanze non magnetiche.<br />

Vi sono, d'altra parte, dei materiali che chiamiamo magnetici. Tra gli elementi <strong>di</strong> questo tipo i più noti<br />

sono il Ferro, il Nichelio e il Cobalto, inoltre anche alcuni degli elementi dei Lantani<strong>di</strong> fanno parte <strong>di</strong><br />

questo gruppo. A tale proposito sono inoltre pertinenti anche alcuni ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> Ferro, quali la magnetite,<br />

nella quale fu per la prima volta osservato il fenomeno dl magnetismo.<br />

Per misurare quantitativamente il magnetismo <strong>di</strong> un determinato materiale si usano dei campi magnetici<br />

esterni: siano questi campi generati da un solenoide attraversato da una corrente elettrica, un solenoide è<br />

fatto da una bobina con molti avvolgimenti <strong>di</strong> un filo conduttore, generalmente un filo <strong>di</strong> Rame, al cui<br />

interno come nucleo, si pone il campione o dal campo magnetico terrestre. Se detto materiale viene inserito<br />

in un campo magnetico esterno, come per esempio un nucleo in un solenoide, questo campo viene<br />

incrementato <strong>di</strong> un dato fattore se il nucleo à magnetico o paramagnetico ed è invece leggermente<br />

smorzato nel caso in cui il nucleo sia <strong>di</strong>amagnetico. Il paramagnetismo provoca aumenti del campo<br />

magnetico esterno molto bassi (<strong>di</strong> poco sopra l'unità) mentre i materiali magnetici presentano degli<br />

incrementi del campo magnetico dell'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> 10 5 , il campo magnetico generato da un solenoide nel quale<br />

è inserito un nucleo è molte centinaia <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> volte superiore a quello del medesimo solenoide privo<br />

<strong>di</strong> nucleo.<br />

Nei materiali magnetici, come in quelli paramagnetici, gli atomi sono dotati <strong>di</strong> momenti magnetici che in<br />

questo caso sono. però, in primo luogo molto forti (il Ferro ad esempio ha 4 elettroni spaiati negli orbitali<br />

non completi). In secondo luogo, ed è questa la chiave per comprendere il fenomeno, questi momenti<br />

esercitano l'uno sull'altro un'influenza talmente forte che essi non si orientano più in<strong>di</strong>vidualmente ma,<br />

all'interno degli orbitali non completi essi sono tutti paralleli e possono quin<strong>di</strong> essere sommati.<br />

In materiali quali il Ferro puro sono presenti solo atomi dello stesso tipo dotati <strong>di</strong> momenti magnetici<br />

tutti orientati nella stessa <strong>di</strong>rezione. Questa classe <strong>di</strong> materiali viene detta Ferromagnetici. Altra sostanze<br />

più complesse come la Magnetite (Fe 3O 4) presentano due tipi <strong>di</strong> momenti magnetici che, pur essendo<br />

orientati in <strong>di</strong>rezioni opposte, sono <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa grandezza. La loro somma vettoriale, quin<strong>di</strong> non porta a un<br />

loro reciproco annullamento, quin<strong>di</strong> anche in questi materiali, detti Ferrimagnetici, permane un momento<br />

magnetico risultante <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni consistenti.<br />

Oggetti composti da tali materiali <strong>di</strong>vengono <strong>di</strong>sponibili alla prospezione magnetica quando il campo<br />

geomagnetico viene misurato con tale precisione che si possono riconoscere le deviazioni locali da valore<br />

principale causate dagli stessi oggetti. Per quantizzare questo fenomeno è stato introdotto il principio<br />

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