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archeometria 2002.pdf - pagina di avviso

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ceramico (silicati <strong>di</strong> alluminio ad elevato contenuto <strong>di</strong> impurezze magnetiche quali il ferro): questi ultimi<br />

vengono scartati mentre il restante materiale viene sottoposto ad attacchi con acido fluoridrico e<br />

cloridrico allo scopo <strong>di</strong> eliminare feldspati e calcite, lasciando unicamente il quarzo.<br />

Gli attacchi aci<strong>di</strong> hanno anche lo scopo <strong>di</strong> eliminare dai granuli <strong>di</strong> quarzo lo strato superficiale <strong>di</strong> una<br />

decina <strong>di</strong> μm, strato che ha subito l'effetto dell'irraggiamento delle particelle a. I granuli <strong>di</strong> quarzo così<br />

trattati vengono infine fatti depositare sopra <strong>di</strong>schetti <strong>di</strong> alluminio, analoghi a quelli utilizzati per la<br />

tecnica fine-grain.<br />

Il peso me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> ogni singolo <strong>di</strong>schetto, ossia dei granuli <strong>di</strong> quarzo ivi depositati, si aggira su 10 mg.<br />

Nella tecnica denominata pre-dose si prepara un adeguato numero <strong>di</strong> <strong>di</strong>schetti seguendo la procedura<br />

della preparazione dei campioni fine-grain oppure seguendo la procedura dei campioni inclusion, a<br />

seconda della quantità <strong>di</strong> campione <strong>di</strong>sponibile.<br />

Strumentazione<br />

L'apparecchiatura comprende essenzialmente il sistema per il riscaldamento del campione, il sistema per<br />

la rivelazione e registrazione della termoluminescenza, e le sorgenti ra<strong>di</strong>oattive per gli irraggiamenti<br />

artificiali.<br />

Sistema per il riscaldamento del campione. Il campione, ossia uno dei <strong>di</strong>schetti preparati secondo le<br />

procedure precedentemente descritte, viene sottoposto a riscaldamento dentro un fornetto <strong>di</strong> forma<br />

cilindrica aperta all'estremità superiore e sagomata in maniera tale da poter ricevere ad incastro un<br />

fotomoltiplicatore, cosicché durante la misura il complesso fornetto-fotomoltiplicatore possa essere a<br />

tenuta per effettuare analisi in atmosfera <strong>di</strong>versa da quella ambiente. Il fornetto contiene come elemento<br />

riscaldante una resistenza <strong>di</strong> Ni-Cr, e in esso è inserita una termocoppia che comanda un termoregolatore.<br />

Nel riscaldamento, si può raggiungere la temperatura <strong>di</strong> 500 °C, con incremento programmabile della<br />

temperatura. Per eseguire l'analisi, il campione viene posto sopra la lamina riscaldante, in un apposito<br />

alloggiamento. Poiché la TL emessa da un manufatto ceramico è <strong>di</strong> regola piuttosto debole, è importante<br />

ridurre severamente la termoluminescenza indotta da cause incidentali (chiamata TL spuria): a questo<br />

scopo le misure vengono eseguite in atmosfera inerte, facendo fluire nel fornetto azoto altamente<br />

purificato, poiché il campione deve essere riscaldato e quin<strong>di</strong> può andare incontro ad ossidazione per la<br />

presenza <strong>di</strong> ossigeno alterandosi. È altrettanto importante riuscire a ridurre quella parte <strong>di</strong> emissione<br />

luminosa dovuta alla incandescenza della lamina riscaldante e del <strong>di</strong>schetto <strong>di</strong> alluminio su cui è<br />

depositato il campione.<br />

Poiché la lunghezza d'onda <strong>di</strong> emissione della TL è intorno a 4000 Å (zona del blu - violetto), mentre la<br />

lunghezza d'onda dell'incandescenza è nella zona del rosso e dell'infrarosso, è possibile ottenere una<br />

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