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archeometria 2002.pdf - pagina di avviso

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Diamo ora una spinta al manubrio per farlo cominciare a girare, così le nostre sfere cominceranno a<br />

ruotare con velocità <strong>di</strong> rotazione (o angolare) .<br />

Se durante la rotazione attacchiamo altre due palle, una per lato (ad esempio con una calamita per non<br />

esercitare forze sul sistema), notiamo che il valore <strong>di</strong> si <strong>di</strong>mezza. Se invece aumentiamo la <strong>di</strong>stanza<br />

delle palle dall’asse, ad esempio, del doppio, allora la velocità angolare si riduce ad 1/4 del suo valore.<br />

Abbiamo così imparato che conservando il momento angolare, cioè non applicando forze esterne sul<br />

nostro manubrio, raddoppiando la massa (il numero <strong>di</strong> palline perchè le sbarre sono molto leggere) si<br />

<strong>di</strong>mezza , mentre raddoppiando la <strong>di</strong>stanza delle palline dall’asse, si riduce ad 1/4 del suo<br />

valore iniziale. Eseguendo una serie <strong>di</strong> misure cambiando le masse e le <strong>di</strong>stanze dall’asse si scopre che la<br />

quantità che non cambia mai è: (2 perché ho due masse m uguali, d è la <strong>di</strong>stanza<br />

dall’asse).<br />

Nel caso del tuffatore e della pattinatrice le cose non sono così semplici perchè la massa è <strong>di</strong>stribuita<br />

lungo tutto il corpo, e non agli estremi come nell’esempio, ma tralasciamo queste complicazioni.<br />

Anche in questo caso si ha la conservazione del momento angolare in tutti i processi in cui non<br />

intervengono forze esterne sul sistema (a meno che non siano applicate sull’asse).<br />

Notiamo che è un vettore in quanto la velocità angolare è riferita ad un asse orientato nello spazio<br />

lungo una <strong>di</strong>rezione non definita a priori.<br />

Considerazioni conclusive<br />

Anche se la comprensione della struttura atomica è una recente vittoria della fisica, già da molti secoli i<br />

chimici avevano imparato a catalogarla ed a sfruttarne le proprietà. Intorno al 1870 D.L.Mayer e D.I.<br />

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