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archeometria 2002.pdf - pagina di avviso

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La valutazione degli effetti provocati nel tempo da tali operazioni è ormai acquisita come esigenza<br />

primaria <strong>di</strong> un'operazione <strong>di</strong> restauro che si voglia considerare rigorosa.<br />

Invecchiare in maniera accelerata i materiali può sod<strong>di</strong>sfare necessità completamente <strong>di</strong>verse, quali<br />

quelle del chimico o in generale dell'analista che opera in questo settore e che è obbligato a condurre le<br />

analisi ricorrendo quasi sempre al metodo del confronto con sostanze standard conosciute.<br />

L'analisi delle sostanze originali o <strong>di</strong> alterazione che si trovano nelle opere d'arte è infatti spesso<br />

ostacolata dalla complessità chimica <strong>di</strong> tali materiali costituiti per lo più da miscele <strong>di</strong> composti, in molti<br />

casi polimeri, per i quali sarebbe assai <strong>di</strong>fficile o quanto meno estremamente laboriosa una<br />

caratterizzazlone in senso assoluto.<br />

L'analista opera allora per confronto.<br />

Tale modo <strong>di</strong> procedere può essere purtroppo invalidato dagli effetti dell’invecchiamento che spesso<br />

alterano sensibilmente le sostanze, a tal punto da renderle irriconoscibili sotto il profilo analitico.<br />

Ecco quin<strong>di</strong>, anche in questo caso, l'esigenza <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare i materiali freschi che serviranno come<br />

standard <strong>di</strong> confronto per l'analisi, invecchiandoli artificialmente in maniera accelerata, rendendoli cosi<br />

presumibilmente più simili ai campioni da analizzare.<br />

A questo punto si pone tuttavia una importante questione dalla quale si comprendono i vantaggi e, d'altra<br />

parte, anche i limiti delle apparecchiature che provocano l'invecchiamento artificiale.<br />

Cosa si intende per invecchiamento? Fino a che punto i processi artificiali accelerati riescono a simulare<br />

alterazioni paragonabili a quelle che avvengono nella realtà?<br />

L'invecchiamento, comunque lo si intenda ovvero se ne estenda il significato, è un fenomeno<br />

estremamente complesso che in definitiva provoca una serie <strong>di</strong> alterazioni chimiche, strutturali, ottiche.<br />

Si può <strong>di</strong>scutere, come <strong>di</strong>cevamo, sull'estensione del significato, se cioè attribuire al processo<br />

dell'invecchiamento solo le alterazioni avvenute per cause naturali, escludendo ad esempio quelle<br />

attribuibili all'intervento dell'uomo sia esso <strong>di</strong>retto (restauri) o in<strong>di</strong>retto (inquinamento); oppure sotto<br />

un'altra ottica, se considerare invecchiamento solo le alterazioni cosiddette non patologiche (formazioni<br />

<strong>di</strong> patine più o meno nobili) ovvero anche quelle chiaramente ascrivibili a degradazioni.<br />

Il processo resta in ogni caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile definizione sia per la varietà delle cause che lo possono<br />

indurre, sia per le modalità attraverso cui si verifica e che pertanto conducono ad effetti estremamente<br />

<strong>di</strong>fferenti; sia infine per l'assenza, almeno a tutt'oggi, <strong>di</strong> una concorde oggettiva valutazione da parte<br />

delle persone preposte alla conservazione (ricercatori, storici d'arte, restauratori).<br />

Da tali considerazioni si può essere indotti a non porre eccessiva fiducia in quegli strumenti che oggi si<br />

hanno a <strong>di</strong>sposizione per realizzare l'invecchiamento artificiale accelerato.<br />

È utile quin<strong>di</strong> comprenderne con precisione i limiti, in modo da poterne valutare più obiettivamente i lati<br />

positivi.<br />

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