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cospirazioni, economia e società - biblioteca telematica

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o fittare un’altra vettura. Né all’andata e né al ritorno passarono da S. Eufemia, ma comunque durante<br />

l’intervallo, poteva recarvisi e far ritorno.<br />

Vengono interrogati i vicini di casa dei fratelli Del Balzo.<br />

Secondo Francesco Romeo, di anni 24, proprietario, prima della venuta del forestiero, la casa era<br />

frequentata da Gaetano Spadaro, Nicola Carpentieri e Gaetano Gallucci; e dopo l’arrivo dell’Aracri anche da<br />

Benedetto Accorinti e da Vincenzo Panetta. Aveva sentito dire che erano degli amici che andavano a giocare<br />

a carte ma «so bensì, come pubblicamente si dice e si conosce, che tutti i sudetti individui da me indicati,<br />

inclusi anche i fratelli Balzo, erano i più riscaldati di questo paese» 480 .<br />

Il massaro Carmelo Feb[b]o, 46 anni, affermava che la maggior parte del suo tempo veniva utilizzato<br />

per stare in campagna. Comunque rilevava che nella casa di Peppino Del Balzo si recavano, sia di giorno che<br />

di notte, molte persone tra cui Nicola Carpentieri, Gaetano Spadaro, Benedetto Alfarone. Il motivo, era<br />

probabilmente dovuto al gioco delle carte, ma dopo la designazione di Giuseppe Del Balzo a capitano della<br />

Guardia nazionale, gli individui nominati, unitamente anche a Giuseppe Panetta, frequentavano più<br />

assiduamente la casa del ricco proprietario del Borgo. Ignorava però la causa di tutti quei movimenti.<br />

Segue l’interrogatorio di Bruno Malafarina, anni 55, proprietario il quale, poiché era solito<br />

frequentare casa Del Balzo, che era posta di fronte alla sua, affermava che Gregorio Aracri era stato ospitato<br />

dai fratelli Del Balzo. La sera in cui venne a Gerace il “fomentatore”, verso le ore 22, mentre si trovava in<br />

casa del capitano Del Balzo, vennero ad ossequiare il “forestiero” «una gran quantità della guardia nazionale,<br />

per lo più de’ graduati» 481 provenienti sia dalla Città che del Borgo. Quando l’Aracri uscì a salutare le<br />

guardie, «tutti gli dissero siate il buon venuto, esternandogli sentimenti di compiacenza» 482 . Fra i graduati<br />

della Guardia nazionale della Città vi erano Ilario Avitabile capitano, il tenente Benedetto Accorinti, il<br />

secondo tenente Vincenzo Panetta, i sergenti Francesco Cesare e Giuseppe Scaglione; mentre del Borgo: il<br />

primo Tenente Nicola Carpentieri, gli alfieri Gaetano Gallucci e Francesco Malgeri, il 2° tenente<br />

Giovambattista Teotino, il sergente maggiore Gaetano Spadaro ed altri che non riusciva a ricordare.<br />

L’Aracri disse ai presenti che era venuto per formare un Comitato di pubblica sicurezza<br />

dipendente da quello di S. Eufemia. Il progetto prevedeva che il sindaco Migliaccio dovesse<br />

scendere in casa Del Balzo ed alla sua presenza stilare il suddetto Comitato. All’annuncio di Francesco<br />

Del Balzo che il Sindaco si era rifiutato di portarsi al Borgo, i presenti incominciarono a<br />

fremere, sostenendo che bisognava “trascinare” al Borgo il Migliaccio appartenente all’ala dei<br />

Realisti. Aracri espresse allora la volontà di salire in Città e parlare direttamente con il Sindaco<br />

della questione ed accompagnato dai graduati uscì dal palazzo.<br />

Il testimone sosteneva, poi, che la casa dei fratelli Del Balzo era frequentata da Benedetto Accorinti,<br />

Vincenzo Panetta, Giovambattista Teotino, Francesco Malgeri, Gaetano Gallucci, Francesco Cesare «ed altri<br />

subalterni compagni; e quando venivano questi, perlop(p)iù giocavano alle carte, e per leggere i giornali» 483 ,<br />

ma non sapeva dire se durante quest’arco di tempo avessero fatto altro.<br />

Agostino Malafarina, di anni 49, aggiungeva alla sua deposizione che durante la permanenza<br />

dell’Aracri in casa del Balzo si vedevano frequentemente Benedetto Accorinti, Vincenzo Panetta, Francesco<br />

Cesare, Gaetano Gallucci, Francesco Malgeri, Gaetano Fragomeni, Filippo e Bruno Vitale. Anche questo<br />

testimone affermava che i suddetti si riunivano per giocare a carte ma lascia spazio ad altri sospetti,<br />

affermando alla fine che «a me sembrerebbero, pe’ loro atti esterni, assai liberali» 484 .<br />

Come ultimo teste, viene sentito Pasquale Catalfamo di anni 64, proprietario, che rese una<br />

testimonianza molto vaga 485 .<br />

A questo punto facciamo qualche considerazione alla luce di queste testimonianze. In casa Del<br />

Balzo, da come risulta nei verbali processuali, era stata costituita la base operativa dove, sotto il falso<br />

pretesto di giocare a carte, si pianificavano le azioni da intraprendere. Non è una coincidenza, poi, che alla<br />

riunione partecipassero i graduati, i quadri dirigenti, come avviene in qualsiasi apparato militare o<br />

paramilitare, per assumere le decisioni. Spesso si riunivano per leggere i giornali. Poteva trattarsi anche di<br />

fogli o libri “proibiti”, propaganda delle idee rivoluzionarie e delle novità. È chiaro anche dalle rispettive<br />

testimonianze, una indiscutibile quanto incontrovertibile prova che a Gerace 486 c’era una notevole forza<br />

liberale. Alle idee liberali erano rimasti affascinati anche i “mastri” che affiancavano l’Aracri in giro per il<br />

Borgo 487 .<br />

14. L’udienza penale ai fatti del 23 luglio 1848<br />

Nell’Udienza del 16 agosto 1849 il P.M. chiese le seguenti pene:

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