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“Durante la detenzione dei Capi rivoltosi, in queste prigioni Distrettuali, io la prego, Signor Ispettore, di portare sulle
prigioni stesse la massima sorveglianza, in modo che la responsabilità tutta qual si sia sinistro avvenimento rimane
interamente a Lei addebitata” (...).
Il Sottintendente
Cav. Antonio Bonafede
CXII 113
Sottintendenza del Distretto di Geraci
Geraci 15 Ottobre 1847
Sig. Generale [Nunziante]
In esecuzione de’ di lei venerati ordini, questa mattina si sono distribuiti i ducati duemila al Sotto Capo Urbano di
Campoli Cavalier Gerace, alla Guida, ed agli Urbani, che assicurarono alla Giustizia i quattro Rivoltosi Bello,
Salvatore, Gemelli, e Verduci (...).
Il Sottintendente
Cav. Antonio Bonafede
CXIII 114
Sottintendenza del Distretto di Geraci
Geraci li 29 ottobre 1847
Sig. Generale
Avendo io in esecuzione degli ordini datimi a voce, incaricato il Regio Giudice di Gioiosa che nell’andare a compilare, il linea di
Polizia, il processo delle cose avvenute in Bianco, avesse fatto una visita domiciliare nella Casa del fu D. Rocco Verduci, affinché
facendo uso della chiave del medesimo lasciata al Confessore, avesse aperta la Cassa, onde invenire oggetti che avessero potuto servire
agl’intenti della Polizia. [In esecuzione a questo ordine in casa del Verduci, a Caraffa, non viene ritrovata alcuna carta
compromettente, sebbene la chiave non corrispondesse alle toppe dei vari mobili. Interrogati] madre, zia, e Fratello del
defunto, mi han fatto sentire che la chiave suddetta riguardava due Casse rimaste in Reggio nell’abitazione in cui a causa di studi
dimorava il Verduci, e che la chiave di quella cassa trovavasi presso del medico D. Paolo Tripodi colà domiciliato
[Bonafede dà incarico all’intendente di Reggio di provvedere a questa circostanza. Con dispiacere riferisce al generale Nunziante
che fino a quel momento, però, l’intendente non aveva risposto al sollecito per cui riformula il mandato].
CXIV 115
Il Sottintendente
Cav. Antonio Bonafede
Sottintendenza del Distretto di Geraci
Geraci li 29 Ottobre 1847
[Il Bonafede trascrive un rapporto del giudice supplente di Gioiosa]
“Un tale D. Antonio Picardi, fabbricatore di Organi, nativo di Salerno qui dimo rante da più anni, essendo stato in
Messina verso la metà di questo stesso Mese, per affari della sua professione; ritornando qui un giorno e precisamente il
venti stante, trovandosi in Piazza avanti la Drogheria di D. Rosario Calabrò in compagnia di varie altre persone,
intraprese discorso dei fatti avvenuti in Messina Stesso, narrando come ivi successe la rivoluzione, e che in quella stessa sera trovavasi
in Porto un Vapore Inglese, su di cui si dicea esserino imbarcati circa venti dei primi Negozianti Capi rivoltosi; che la provincia di
Salerno era in rivolta, ed ivi le Truppe Svizzere, colà spedite (...) furono sconfitte dai rivoltosi, come pure, che gli
Ab(b)ruzzesi trovavansi sommossi. Tale discorso passando di bocca in bocca, e con i soliti contorni di ognuno pervenne
al mio orecchio (...).
CXV 116
Il Sottintendente
Cav. Antonio Bonafede
Sottintendenza del Distretto di Geraci
Geraci li 11 novembre 1847
Sig. Generale
Al momento che corrono le ore diciotto ho ricevuto il plico (...) e immediatamente l’ho portato all’Ill.mo Monsignor Vescovo. Tutto si è disposto
perché la funzione abbia luogo Domenica prossima per li decorati Correale, Santacroce, Candida, Migliaccio, Macrì, Spatolisano,