cospirazioni, economia e società - biblioteca telematica
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LIV 54<br />
Il Sottointendente<br />
Andrea Calenda<br />
Sottintendenza del distretto di Geraci<br />
Geraci, 5 giugno 1857<br />
N.° 1233<br />
(...)<br />
9°. Miseria e sufficienza.<br />
(...) In generale poi la misera gente comincia a nutrirsi dei prodotti della nuova stagione, e tutta la classe degli<br />
agricoltori vien confortata dalla speranza di copioso ricolto di frutta, degli olivi e delle viti, già tutte insolfarate,<br />
principali derrate del paese mancate nell’anno scorso.<br />
I maggiori spiati della miseria partono dalle povere nutrici dei projetti, alle quali non è stato soddisfatto il mensile<br />
sussidico in questo Capoluogo, ed in altri Comuni del Distretto da parecchi mesi, ed è urgente e giusto un pronto<br />
provvedimento, sollecitandosi lo invio delle somme dalla Cassa provinciale.<br />
(...)<br />
14°. Esteri.<br />
(...) Trovasi anche qui [a Gerace] di passaggio il Romano Domenico Ceccarelli cieco nato suonatore di violino il quale<br />
debitamente autorizzato dà delle accademie.<br />
15°. Vagabondi.<br />
Vengono sorvegliati tali classi e con frequenti perlustrazioni notturne ora che principalm[en]te si odono piccoli furti di<br />
frutta e di paglia serica per le circostanti campagne.<br />
(...)<br />
17°. Sentimenti preponderanti.<br />
Desiderio dell’ordine e della calma, attaccamento all’ottimo Sovrano Ferdinando Secondo, ed al Real Governo.<br />
18°. Osservazioni.<br />
La mancanza di strade rotabili e di poste regolari per diversi circondarii del Distretto non mi permette inviare al Sig.<br />
Intendente il rapporto (...) con la prima posta di ciaschedun mese (...).<br />
Il Sottointendente<br />
Andrea Calenda<br />
LV 55<br />
Sottintendenza del distretto di Geraci<br />
N.° 1515<br />
Oggetto: Nutrici dei Projetti e strada rotabile.<br />
Geraci li 10 giugno 1857<br />
Sig. Direttore<br />
Certamente al Sig. Intendente della Pro[vinci]a parecchie volte ho fatta palese la necessità di un pronto invio delle<br />
somme dovute a questo Comune Capoluogo per soccorrere le nutrici dei projetti, e non ho mancato altresì di proporre i<br />
mezzi opportuni per fornire nel modo più attendibile ed agevole questo Distretto di strade rotabili, la cui mancanza è<br />
principalissimo intoppo al commercio ed alla ricchezza di queste contrade, la cui apertura forma il comune desiderio. E<br />
la prelodata Autorità nella sua saviezza non ha mancato dare le analoghe provvidenze.<br />
1°. Facendo noti a cotesta Real Segreteria, come Ella impone con pregiatissima Ministeriale del 16 giugno n.° 6717 i<br />
risultati delle mie prat(t)iche ho da sottometterle in quanto al credito di questo Comune Capoluogo per mantenimento<br />
dei projetti che quella somma di D[ucati] 1009, 34 dovuti alla Cassa Prov[incia]le pei ratizzi degli anni 1856 e 1857<br />
sonosi ricevuti solamente D.ti 460 ed ora si è promessa e non ancora inviata un’altra somma di D.ti 240: dovendosi pure<br />
tale indugio di pagamento attribuire alla malagevolezza della esazione delle diverse somme ratizzate agli altri Comuni<br />
del numeri di trovatelli minore della somma segnata nello Stato finanziario, giusta al vigente sistema governativo dei<br />
projetti.<br />
Nella stagione invernale ora volta al termine, in cui atteso la mancanza di ogni ricolto campestre squallida e dura era la<br />
miseria, il palazzo della Sottointendenza era sempre assediato dalle schiere delle nutrici che ad alta voce<br />
clamorosamente reclamavano i sussidi correnti ed i molti arretrati da prelevarsi sulle somme significate e non ancora<br />
soddisfatte per non essersi discusse tutte le apposizioni dagli ex Contabili Comunali.<br />
In tal condizione di cose io mi son adoperato a non far verificare per quanto era possibile, nissun ritardo ne’ pagamenti<br />
mensili, e con bei modi ho indotto il Cassiere comunale a versare non poco del suo, e più, ho ottenuto che una Società<br />
Commerciale qui stabilita composta di molti proprietari del paese fornisse le povere nutrici di granaglie perché non<br />
andassero accattando pane, alla ragione corrente, per lo ammontare di parecchie centinaja, senza alcun interesse, e colla<br />
promessa della restituzione delle somme allorché fossero inviate dalla Cassa Prov[incia]le, le quali ancora si attendono.